Comitato NO Corridoio Roma-Latina
Difatti il programma di Marrazzo del 2005 – capitolo “trasporti e infrastrutture” pag.109 così recitava: “Occorre orientare al trasporto pubblico di livello regionale le tratte ferroviarie esistenti, da ammodernare e potenziare, riconvertire a questo scopo anche le linee che si liberano con l’attivazione della ferrovia ad Alta Velocità ed Alta Capacità tra Roma e Napoli”. E ancora: “Questo quadro deve sostituire l’inutile e costoso, oltre che dannoso per l’ambiente e l’agricoltura, Corridoio Tirrenico Meridionale e anche quello Settentrionale che riguarda il collegamento con la Toscana. La rete ferroviaria, integrata con quella viaria, adeguatamente funzionalizzata e messa in sicurezza, deve costituire il supporto strategico ai nodi produttivi e alle grandi infrastrutture rappresentate dagli aeroporti, primo quello di Fiumicino, dai porti commerciali marittimi e dagli interporti”.
Noi chiediamo prioritariamente di iniziare gli interventi dell’intermodalità, investendo sulla cura del ferro. Quindi migliorare e potenziare la linea ferroviaria Roma-Latina e Nettuno-Campoleone, costruire la metropolitana leggera Roma-Pomezia-Ardea, adeguare in sicurezza tutta la Pontina. Tutto ciò porterà ad una forte riduzione dei flussi dei mezzi privati su gomma facilitando l’accesso a Roma.
Cadrà l’inutile esborso di due miliardi e duecento milioni di euro per una mostruosa opera autostradale. Si determinerà un efficace rapporto costi/benefici, senza ricorrere all’abbattimento di edifici di abitazione, commerciali e industriali, alla chiusura e all’inquinamento di decine di attività produttive agricole, alla devastazione del Parco di Decima-Malafede.
Considerato altresì, che nella seduta del 22 settembre 2009 il CIPE non ha preso decisioni in merito, una disponibilità da parte della Regione di ascoltare le comunità locali e non i costruttori, fornirebbe un servizio positivo ai cittadini, ai pendolari, agli agricoltori e all’ambiente.
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