Come l’onda
Indosso il suo vestito d’acqua e sale:
è un saio di freschezza nella luce.
Capriole e poi panciate e piroette
voraginosi tuffi e finti crolli
pagliaccio buffardello cambusiere
io rotolando sguazzo e mi crogiolo
m’inondo e m’inazzurro, lo respiro
di gioia che mi avvolge e mi contiene.
Tradisce coi suoi schiaffi ch’è feroce,
giaguaro verdazzurro d’oltre sé
profondamente vuoto senza appigli
stracolmo del suo abisso sa perché
senza fermarsi resta e va e viene
e ancora viene e va: come l’onda
chiomata fredda dolce spumeggiante
che lo incorona re, ma re
ombroso di riflessi e di misteri.
Coi suoi mille e mille occhi sotto il sole
mi offre la sua zampa senza artigli
felpata è la carezza che mi sfiora:
ricambio il suo sorriso che si accende
e bacio e benedico il suo splendore.
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