COME FARE DELLA PROPRIA VITA UN AUTENTICO E PERSONALE CAPOLAVORO
Il Capolavóro [comp. di capo e lavoro] per l’enciclopedia Treccani deriva dalla locuzione francese molto più antica “chef d’oeuvre”, adottata nel Medioevo nel contesto di regolamenti relativi a corporazioni professionali: completata la propria formazione nella bottega di un maestro, l’apprendista – a volte dopo un periodo di lavoro come artigiano a giornata itinerante – aveva l’obbligo di realizzare un capolavoro (chef d’oeuvre) per dimostrare la sua competenza e divenire quindi membro della corporazione. La buona riuscita della prova lo abilitava all’esercizio della professione come maestro a pieno titolo. Lo stesso Papa Giovanni Paolo II nell’incontro con i giovani tenutosi al Palazzetto dello Sport di Genova il 22 Settembre 1985 disse: “Giovani genovesi, non “lasciatevi vivere”, ma prendete nelle vostre mani la vostra vita e vogliate decidere di farne un autentico e personale capolavoro!” Viene allora da chiedersi:” Come fare della propria vita un autentico e personale capolavoro?”
Partendo dal fatto che ognuno/a ha le sue peculiarità, i propri talenti, potenzialità e personali doni da mettere a frutto e che non esiste una formula magica o ricetta preconfezionata che si addica ad ogni essere vivente sulla terra, proviamo solo a dare qualche spunto di riflessione senza la pretesa di trovare una soluzione prestabilita, definitiva ed univoca, ma una visione aperta a nuovi e auspicabili sviluppi futuri da mettere in atto.
Una piena, autentica, compiuta e soddisfacente vita caratterizzata dalla realizzazione del Sé dovrebbe contenere alcuni ingredienti fondamentali che sono: 1 – Serenità mentale; 2 – Salute ed energia; 3 – Relazioni amorevoli; 4 – Indipendenza finanziaria; 5 – Obiettivi e Ideali di valore; 6 – Conoscenza e coscienza di sé; 7 – Soddisfazione personale.
Vediamo ora questi punti più da vicino.
Il primo di questi ingredienti è la serenità mentale. È il bene umano più prezioso, senza il quale nient’altro ha poi molto valore. Per questa ragione, la perseguiamo per tutta la vita. Tendiamo, in genere, a valutare il nostro grado di benessere, in base al livello di pace interiore di cui godiamo in un dato momento. Quando viviamo in armonia con i nostri valori più alti e le convinzioni più radicate – quando ci sentiamo in equilibrio perfetto nella vita – stiamo sperimentando la serenità mentale. Se, per qualsiasi ragione, compromettiamo i nostri valori o andiamo contro i vostri princìpi interiori, sarà la vostra serenità mentale la prima a farne le spese. La serenità mentale, o armonia, è essenziale al funzionamento ottimale di tutti i raggruppamenti umani, dalle relazioni famigliari a quelle amicali, dalle imprese alle organizzazioni lavorative. Tutte le interazioni interpersonali si nutrono di rapporti armoniosi. Le buone maniere, la morale, l’etichetta e la diplomazia sono organizzate intorno al desiderio che ciascuno di noi ha di assicurare la propria serenità mentale senza distruggere quella altrui. La serenità mentale è parte fondamentale della vostra stessa esistenza. È il prerequisito essenziale affinché possiamo godere di qualsiasi altra cosa. Il raggiungimento della serenità interiore deve diventare un principio organizzatore basilare della nostra vita. Sarà l’obiettivo primario dal quale dipenderanno tutti gli altri. Infatti avremo successo nella misura in cui riusciremo a raggiungere la nostra personale felicità, la nostra soddisfazione, il nostro senso di benessere personale – in breve, la nostra personale serenità mentale. La prima cosa necessaria è imparare che devo impegnarmi io a essere felice, perché nessun altro potrebbe farlo per me. Pertanto bisogna capire che il nostro scopo nella vita non è quello di rendere felici gli altri, perché così saremmo sempre alla mercé dei sentimenti altrui, cosi come cercare di organizzare la vita nell’intento di rendere felici gli altri sarebbe un esercizio infinito di frustrazione e delusione, oltre ad essere semplicemente del tutto vano ed inutile. Ma allora viene da chiedersi: la serenità mentale da dove viene? In quali circostanze esiste? Come poterne avere di più? Ci si sente felici e sereni ogni volta che siamo completamente liberi da emozioni distruttive come paura, rabbia, dubbio, colpa, risentimento e preoccupazione. In assenza di emozioni negative, godiamo di serenità mentale naturalmente, senza alcuno sforzo. Il segreto della felicità sta dunque nell’eliminare sistematicamente, o per lo meno minimizzare, le parti della nostra vita che sono per noi fonte di negatività o stress di qualsiasi tipo. È importante perciò imparare a conquistare e mantenere un atteggiamento mentale positivo, ottimista e allegro in quasi ogni circostanza. Imparare a sviluppare una personalità completamente integrata, efficiente, consapevole e matura.
Il secondo ingrediente è costituito da salute ed energia. Come la serenità mentale è il nostro normale e naturale stato mentale, così la salute e l’energia sono la nostra normale e naturale condizione fisica. Il nostro corpo tende naturalmente verso uno stato di buona salute. Produce energia facilmente e in abbondanza, in assenza di interferenze fisiche o mentali. In assenza di dolori, malattie o patologie varie, godiamo di una salute eccellente. Immaginiamo di godere di ottima salute e di essere l’ideale della perfetta forma fisica. Che aspetto avremmo? Come ci sentiremmo? Che tipo di alimenti assumeremmo e che tipo di esercizi faremmo? Che cosa faremmo di più e cosa di meno?
Il terzo ingrediente sono le relazioni amorevoli. Sono i rapporti con le persone che amiamo e a cui teniamo, e che a loro volta ci amano e tengono a noi. Rappresentano il metro reale di quanto bene ce la stiamo cavando come esseri umani. La maggior parte della felicità e dell’infelicità nella vita deriva dai rapporti con gli altri, e sono le nostre relazioni con loro a renderci autenticamente umani. Una qualità fondamentale delle persone pienamente realizzate è l’abilità di creare e mantenere amicizie di lunga durata e relazioni intime con le altre persone. L’essenza stessa della nostra personalità si dimostra nel modo in cui interagiamo con gli altri e nel modo in cui gli altri interagiscono con noi. I problemi legati alle persone sono quelli che maggiormente distruggono la serenità mentale e minacciano la salute. Uno dei nostri principali scopi nella vita dovrebbe essere perciò la creazione di un ambiente umano in cui possiamo essere felici, soddisfatti e realizzati. Dovremmo esaminare le nostre relazioni, una per una, e sviluppare un progetto che renda ciascuna di esse piacevole e soddisfacente. Soltanto dopo che avremo il controllo sulle nostre relazioni e le faremmo funzionare armoniosamente, potremmo dirigere i nostri pensieri verso quell’espressione e quell’affermazione di sé che ci permetteranno di realizzare il nostro vero potenziale.
Il quarto ingrediente è l’indipendenza finanziaria. La maggioranza delle preoccupazioni, dello stress, dell’ansia e della perdita di serenità mentale sono dovuti a preoccupazioni finanziarie. Molti problemi di salute sono causati da stress e preoccupazioni economiche. Perciò dobbiamo lavorare per noi stessi, sviluppare i nostri talenti e le abilità necessarie per poter guadagnare abbastanza per vivere e raggiungere la stabilità economica. La sensazione di libertà è essenziale al raggiungimento di qualsiasi altro importante obiettivo, e non potremmo essere liberi fino a quando non avremo abbastanza denaro tale da poter essere autonomi e indipendenti economicamente.
Il quinto ingrediente sta nel porsi obiettivi e ideali di valore. Il motore subconscio più profondo, secondo il Dottor Viktor E. Frankl è il bisogno di significato e scopo nella vita. Per essere davvero felici, c’è bisogno di sapere chiaramente dove si sta andando. Occorre essere impegnati in qualcosa di grande e importante che vada oltre se stessi. C’è bisogno di sentire che la vita abbia un significato, che si stia, in un certo qual modo, rendendo un contributo prezioso al proprio mondo. La felicità è stata definita come la progressiva realizzazione di un ideale di valore. Possiamo essere felici soltanto quando lavoriamo, passo dopo passo, per qualcosa di davvero importante per noi. Se vogliamo realizzare qualcosa di bello di grande, se vogliamo vivere per qualcosa che possa dare significato a tutto ciò che decidiamo di fare, dobbiamo innanzitutto decidere di prendere in mano la nostra vita. Non dobbiamo continuare a perdere tempo guardando la vita scorrere mentre noi siamo impegnati in qualcos’altro che non ha per noi valore, senso, significato. Forza allora! Anche se ti senti un “fallito”, ti senti scoraggiato dalle sferzate subite, dai tanti errori fatti, non gettare la spugna! Guarda agli sbagli del passato solo per imparare qualcosa di nuovo che ti faccia essere oggi una persona migliore. Non conta ciò che sei stato fino a ieri, ma chi decidi di essere adesso. Questo non dipende né dalle situazioni difficili che stai vivendo, né dagli altri, dipende solo da te. Decidi allora subito di prendere in mano la tua vita e di farne un capolavoro. Hai una vita sola: Vivi per qualcosa di grande!
Il sesto ingrediente è definito dalla conoscenza e dalla coscienza di sé. Da sempre, nella storia, la conoscenza di sé è andata di pari passo con la felicità interiore e il rendimento esteriore. L’esortazione “uomo, conosci te stesso” risale addirittura alla Grecia antica. Per avere i risultati migliori, avemmo bisogno di sapere chi siamo e quali siano le ragioni del nostro modo di pensare e di sentire. Ci occorre comprendere le forze e gli influssi che hanno plasmato il nostro carattere fin dalla primissima infanzia. Ci serve sapere perché reagiamo e rispondiamo in un certo modo alle persone e alle situazioni che ci circondano. Solo quando comprenderemo e accetteremo noi stessi potremo iniziare a progredire negli altri ambiti della nostra vita.
Il settimo ingrediente è il senso di soddisfazione personale. Si tratta della sensazione che stiamo diventando tutto ciò che siamo in grado di diventare. È la certezza assoluta che ci stiamo muovendo verso la realizzazione del nostro pieno potenziale come esseri umani: la realizzazione di Sé. Gli atteggiamenti mentali che possono aiutarci a vivere una vita più piacevole e positiva e sentirsi più soddisfatti sono: 1) Assumersi la responsabilità emotiva; 2) Pensare in modo flessibile; 3) Valorizzare la nostra individualità; 4) Accettare che la vita può essere ingiusta; 5) Capire che l’approvazione degli altri non è necessaria; 6) Realizzare che l’amore è desiderabile ma non essenziale; 7) Tollerare il disagio temporaneo; 8) Mettere se stessi al primo posto; 9) Agire e perseguire interessi in accordo con i propri valori; 10) Tollerare l’incertezza.
Lincoln disse:” Non sono obbligato a vincere in quello che provo ma sono obbligato ad essere un uomo. Sono obbligato ad essere fedele al meglio che conosco. Ogni allontanamento da questo è grave, spregevole codardia”. Per cui per essere pienamente noi è necessario sbloccare le nostre possibilità, cercare le opportunità e trovare il nostro posto nella vita, senza lasciare che i fallimenti ci ostacolino. Gli insuccessi non sono altro che trampolini di lancio da cui trarre insegnamento per raggiungere traguardi più importanti. Siamo tutti apprendisti in questo mestiere straordinario che è la vita! Tutti possiamo fare della nostra vita un capolavoro! Non importa se abbiamo fallito, se abbiamo collezionato una serie di sconfitte. La grandezza di una persona non sta nel non cadere mai, nel vincere sempre. Sta piuttosto nella capacità di rialzarsi dopo ogni caduta e imparare a fare tesoro degli errori e delle sconfitte per evolvere verso la migliore versione di sé. Gli sportivi possono essere presi a modello in ciò, infatti ci insegnano che per diventare campioni è necessario allenarsi duramente, giorno dopo giorno, che la partita della vita va giocata con tutto il nostro impegno e più impareremo a mettere a frutto i nostri talenti più potremo ottenere vittorie entusiasmanti. Ma per far questo non possiamo accontentarci di restare in panchina. È triste arrivare alla “sera” della vita e scoprire che non abbiamo “giocato la nostra partita”, che siamo rimasti in panchina per paura di esporci, di faticare, di metterci in gioco. Forza allora! Siamo chiamati a fare della nostra vita un capolavoro! Solo attraverso la realizzazione consapevole di ogni singolo Sé, si potrà innescare un cambiamento a cascata negli altri, alimentando così, un circolo virtuoso di crescita, sviluppo e progresso collettivo! Avanti!
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