“Come eravamo…” – 50
Curiosità storiche dagli archivi comunali di Colonna
Il 18 settembre 1879 venne affisso un manifesto attraverso il quale venivano avvisati gli esercenti: industrie, commerci e professioni che presso l’ufficio comunale era depositata – e vi sarebbe rimasta per 20 giorni – la tabella dei redditi distinti per classi secondo le varie specie, con l’indicazione delle somme di reddito netto dichiarate oltre a quelle iscritte d’ufficio o rettificate dall’agente delle imposte. Questa tabella poteva essere esaminata dalle ore 9 a.m. alle ore 5 p.m. nei 20 giorni successivi alla pubblicazione.
I contribuenti in essa iscritti, ai quali l’agente delle imposte aveva inviato la dichiarazione o la rettifica, potevano dopo verifica proporre reclamo contro le somme di reddito accertate. Le imposte erano quelle da versare nell’anno 1880-81. In questa tabella chiamata di ‘ricchezza mobile’ pochi erano i nostri concittadini che avevano redditi tali da esservi menzionati. Il più ricco con un reddito di 2500 lire era De Lisio Gaetano per l’affitto di Fondi Rustici, di 400 lire per il frantoio e di 300 lire per i tabacchi. Testa Ludovico aveva un reddito imponibile di lire 1500 per il Commercio del fieno e di altre 600 per Commercio di caffè e altri generi. Gentili Pietro, affittuario, reddito di 800 lire e Gentili Pietro e figlio Antonio, esercenti frantoio di olive per lire 700. Cascia Sebastiano e figlio Agostino 120 per commercio in fieno, 1640 per la locanda, 400 per vino e commestibili. Rastelli Angelo 400 per la macelleria, 500 per la pizzicheria e 350 per l’appalto dei dazi comunali. Astorre Filippo redditi da forno lire 680. Astorre Giovanni redditi da liquori e generi diversi lire 600 e come pirotecnico lire 200. Federici Ignazio vino liquori e caffè lire 480. Cascia Andrea per la vendita di medicinali lire 400. Testa Ludovico chiese la diminuzione da lire 1500 a lire 400 per il commercio del fieno. Non ho trovato altre richieste di rettifica.
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