“Come eravamo…” – 19
Il forestiero (oggi immigrato) era colui che si trasferiva nei nostri paesi per motivi di lavoro, proveniva perlopiù da regioni limitrofe quali le Marche o l’Abruzzo; problematiche relative all’inserimento di tali individui nel nostro contesto sociale, dettate dalla mancanza di solidarietà e dalla diffidenza, si evincono chiaramente da questa lettera datata 5 gennaio 1854 inviata dall’allora priore Gaetano Scarabotti a monsignor Matteucci direttore generale della Polizia di Roma.
Oggetto: s’implorano provvedimenti per l’espulsione dè forestieri Braccianti Venturieri dall’abitato
Eccellenza Reverendissima
Avendo io l’onore esser capo della magistratura in questo comune mi credo in dovere riferire all’Eccellenza Vostra Reverendissima in discarico della mia rappresentanza come questo Castello sembra esser divenuto l’Asilo e Residenza di Forestieri i quali oltre che recano pregiudizio alla salute degli abitanti per dimorare molti insieme sulle diverse casupole e per le immondizie e lordure che lasciano sulle Strade Adiacenti vi è il peggio altresì che gli abitanti stessi non possono esser sicuri nelle proprie case dappoichè succedono di tanto in tanto dei furti e rubbamenti appunto perché tra essi Forestieri vi saranno dei malintenzionati. A toglier pertanto un tale inconveniente supplico l’Eccellenza vostra a volersi degnare di provvedervi efficacemente disponendo che tali Forestieri qua recatisi nella presente stazione per i lavori campestri siano immediatamente espulsi da queste terre ed invece durante il tempo dei lavori medesimi vadino a risiedere nei casali in campagna e che siano sorvegliati dall’Arma Pontificia.
Nella fiducia che questo mio rispettoso foglio avrà effetto passo all’onore di segnarmi pieno della massima stima e rispetto dell’Eccellentissima Vostra Reverendissima.
G. Scarabotti Priore.
150 anni di storia non hanno insegnato nulla o quasi. Molti di quei “Forestieri”, ormai colonnesi provengono proprio dalle Marche; nel 1800 quegli “individui” hanno lasciato la loro terra di origine ed i loro affetti in cerca di lavoro nelle nostre campagne, non tutti erano “malintenzionati” come non lo sono molti degli immigrati che vivono nel nostro paese oggi, e che in ugual maniera hanno abbandonato la loro patria in cerca di occupazione.
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