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“Come eravamo…” – 18

Ottobre 04
23:00 2008

Curiosità storiche dagli archivi comunali di Colonna

I Colonnesi sono sempre stati attaccati ai terreni più che ad ogni altra cosa, i primi atti pubblici che ne determinano le proprietà risalgono al 1777 e sono conservati nell’archivio comunale. Il 15 dicembre 1777 il prefetto della Congregazione del Buon Governo cardinale Antonio Casali, pubblicò un “Editto sopra la formazione del catasto o allibrazione universale del terratico nelle cinque Province dello Stato Ecclesiastico” ed una “Istruzione per formare i catasti”.

Tutti i cittadini e gli enti (baroni, enti ecclesiastici, istituzioni pontificie, semplici cittadini) erano tenuti alla presentazione delle “assegne” vale a dire “note giurate di tutti li terreni che presentemente possiede tanto allodiali quanto feudali, giurisdizionali, enfiteutici, livellari o per qualunque altro titolo responsivi o di danaro o di specie a favore di altri con la distinta espressione de’ canoni, livelli o altre risposte passive” delle quali erano gravati e delle persone o enti alle quali quelle corrisposte erano dovute.
Diverse circolari furono emanate in seguito precisando anche le norme secondo le quali il catasto doveva essere redatto. Fu così che in base alla circolare del 28 marzo 1778 anche i nostri concittadini, che fruivano (quasi tutti in affitto) d’appezzamenti di terreno, dovettero con autocertificazione dichiararne il possesso, l’ubicazione e le relative colture. La maggior parte di loro non sapeva scrivere ed allora le “assegne” furono redatte da uno scrivano. Quella che vi propongo è una delega stilata da Gaetano Bertini per conto di Lanza Giuseppe.
“Io sottoscritto col presente mandato di procura da valere costituisco in mio favore il sig. Luigi Lanza mio figlio a poter per me ed in mia vece a Roma presentarsi nella cancelleria delle terre di Gallicano ed ivi consegnare l’assegna dei beni da me posseduti nel territorio della Colonna diocesi di Frascati, prestare giuramento in mano del cancelliere ed a qualunque altra persona a ciò destinato al tenore del Sommo Pontefice felicemente regnante. Dandole per tal effetto tutta la facoltà necessaria ed opportuna a quanto faccia di bisogno anche mediante il mio giuramento promettendo avere il tutto grato, valido e fermo. In fede
Roma questo dì 15 luglio 1778. Io Giuseppe Lanza costituisco.”

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