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 Colonna: presentato il libro di Vittoria Fantuz  “Il peccato di maggio

 Colonna: presentato il libro di Vittoria Fantuz  “Il peccato di maggio
Gennaio 11
09:02 2025

Colonna e la cultura: si è svolto il 10 gennaio il secondo evento previsto nel programma de “La Settimana della Cultura” con la presentazione del libro “Peccato di maggio” – Maria Hardouin di Gallese e Gabriele D’Annunzio – Ianieri Ed. 2017: storia d’amore tra il Vate e l’unica donna che riuscì a essere da lui condotta all’altare, dalla quale ebbe tre figli Mario,  Gabriele e Veniero. È frutto di una elaborata ricerca, testimoniata da una corposa bibliografia,  il libro scritto da Giuliana Vittoria Fantuz, presente al tavolo dei relatori insieme al Sindaco Fausto Giuliani, alla professoressa Isabella Fusani e  alla giornalista Laura Frangini  coordinatrice dell’evento.

Presenti in sala la duchessa Donna Altea Altemps e sua figlia Donna Lucrezia Hardouin di Gallese: suo padre Jules Hardouin, consorte di Donna Altea  era il nipote di Maria, protagonista del saggio storico ricostruito dall’autrice, lavorando sull’epistolario intercorso tra il Vate e la giovane duchessa, dopo la loro separazione avvenuta a due anni dal matrimonio.

Si erano conosciuti giovanissimi a Palazzo Altemps a Roma: lui era il suo precettore, s’innamorarono e si sposarono nel 1886, incurante lei delle forti resistenze della nobile famiglia che la allontanò, interrompendo ogni rapporto. Dopo l’innamoramento travolgente, la loro unione passerà dalla quotidianità, ai tradimenti   Nonostante la separazione, un dolore vissuto in silenzio, con pudore,  Donna Maria Hardouin di Gallese non divorziò e restò fedele vivendo tra Palazzo Altemps a Roma, il Castello di Gallese e il Vittoriale. Vivranno due solitudini, senza fondere le loro esistenze, pur vissute vicine grazie alla straordinaria intelligenza di Maria accanto a un uomo difficile, che come Icaro vola troppo in alto bruciando le sue ali.

Il libro , commenta la professoressa  Fusani unisce la capacità di raccontare  ricostruendo pensieri  e sogni che  trapelano nella corrispondenza epistolare: un saggio storico elaborato con documenti anche  iconografici, che permette di conoscere la personalità di  D’ Annunzio anche  attraverso Maria, che lo raggiunse poi al Vittoriale e assunse accanto al proprio titolo nobiliare di Duchessa, anche quello onorifico di Principessa di Montenevoso, concesso dal Re Vittorio Emanuele III al poeta per meriti militari durante la prima guerra mondiale.

Ebbe Maria dedizione assoluta per D’Annunzio, che si trasformò nel  tempo in reciproco, profondo affetto per l’amabilità della donna; lui ne apprezzava la bontà e volle con lei mantenere il legame, anche se per convenienza: essere sposato con una nobildonna agevolava contatti nell’alta società. D’altra parte lei giustificava i tradimenti e le frivolezze dicendo ch’era un poeta, non un marito.

Maria ebbe modo di conoscere un artista, Antonio de La Gandara che nei suoi quadri la ritrasse mettendone in risalto il fascino aristocratico e l’eleganza innata, come testimonia il ritratto che correda la copertina del libro. Entrambi sposati, la loro fu una grande amicizia, nonostante le false maldicenze che ricamavano tra loro,  contatti sentimentali inesistenti.

Oltre agli interventi del Professor Angelo Favaro, incaricato presso l’Università di Tor Vergata, specializzato in letteratura italiana; di Pierluigi Sanna, Sindaco di Colleferro e Vice Sindaco di Città Metropolitana Roma Capitale; del  Sindaco di Gallese, dott. Danilo Piersanti con il quale nel settembre scorso è stato sottoscritto il patto di amicizia tra Colonna e Gallese, in onore del Duca che trascorse a Colonna gli ultimi anni della sua vita, dove  ora riposa dal 1905 nel  piccolo cimitero; le testimonianze dei cittadini di Colonna, ripresi e intervistati dallo stesso Sindaco Giuliani che ricordano quanto i loro familiari tramandassero testimonianze nel tempo, sulla presenza della duchessa a Colonna e del Vate, nonché del duca stesso. Una vivace e scoppiettante oralità che trasmette conoscenza popolare e vita conservata nel tempo.

Come anche la familiarità nella testimonianza conclusiva di Donna Lucrezia che nell’elogio all’autrice per questo libro, conferma l’impegno morale e culturale di portare avanti storia e tradizione, anche nel ricordo della grande vicinanza della sua famiglia al territorio gallese e  colonnese, e apprezzando e ringraziando il Sindaco Giuliani e tutti i presenti per l’accoglienza e la vicinanza nel custodire la memoria della sua straordinaria parente, la Duchessa Maria Hardouin di Gallese, principessa di Montenevoso.

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