Collezionista di attimi
Un’autobiografia interessante e utile
Il dottor Manlio Bitocchi, fisioterapista, in questo suo breve e agile libro (Un imbranatissimo collezionista di attimi, pp. 92, euro 20,00) racconta la sua incredibile esperienza nata da una vocazione, ma impedita dapprincipio da una scarsa manualità. “Fin dalla più tenera età mi sono sentito goffo e impacciato per via di una difficoltà legata all’utilizzo delle mani; pur partendo da questo deficit, ho imparato a utilizzarle, a scovarne il meglio: non ne ho fatto un punto di forza, bensì un punto di contatto sociale, tanto che oggi le persone mi vedono, socialmente parlando, come un abile fisioterapista”, così leggiamo all’inizio. Manlio Bitocchi insiste sulla sua “goffaggine” dei teneri anni in cui egli ha sperimentato le contrarietà che si frapponevano a quello che sarebbe diventato il suo punto di forza.
“L’episodio negativo che più mi è rimasto impresso è senza dubbio la prima volta che mi misero una penna tra le mani…”; egli doveva “rendere coscienti” i propri arti superiori. Cosa non facile ma – dove la volontà è forte – essa diventa lo scalpello nel pugno dello scultore che modella la pietra per trarne la figura che tiene impressa nella mente. Infatti, l’autore a un certo punto si domanda, esaminando il presente e i risultati positivi di una crescita dovuta unicamente al volere: come ci sono riuscito? “Abbinando a ogni contatto con la mano, un pensiero, un concetto… La mano è il vettore del cervello, il canale oculomotore, il canale più fine per quanto riguarda l’esplorazione che va al di fuori di noi“. Tuttavia, la strada era in salita. Allora Manlio decide di parlare dei propri problemi alle persone più care, e qui vediamo tratteggiata la figura paterna senza sdolcinature, anzi con severa e serena realtà didattica. Anche il libro è stato realizzato per motivi didattici: descrivendo il suo disagio e il superamento di esso negli anni, analizzando il suo passato anche nel versante doloroso, egli è come se indicasse agli altri, che vivono disagi simili, una strada percorribile nonostante gli ostacoli e tesa verso il successo. In fondo, questo breve excursus, è un viaggio dentro l’animo umano, reso credibile dalla confidenzialità degli accadimenti e dalle prove suffraganee al successo a cui è pervenuto con la tenacia e una buona dose di ottimismo. Personalmente raccomando questa lettura a tutti, perché nessuno è esente da limiti talvolta imposti dalla natura delle cose. E’ un insegnamento sincero e senza vanto: e proprio per questo è valido e confortante.
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