Claudio Guidotti, 100km Passatore: Un vero viaggio di piacere
Il 25 maggio 2024 ha avuto luogo la 49^ edizione della 100km del Passatore con partenza da Firenze sabato 25 maggio ore 15.00 e arrivo a Faenza, con tempo massimo a disposizione di 20 ore.
Il vincitore assoluto è stato Federico Furiani in 7h10’58”, precedendo Massimo Giacopuzzi 7h18’21” e David Colgan 7h26’26”.
Tra le donne ha vinto Federica Moroni in 7h53’02”, precedendo Serena Natolini 7h54’58” e Silvia Luna 8h01’07”.
Da menzionare Claudio Guidotti (ASD Maratona Del Mugello) che l’ha terminata in 17h02’46” e di seguito, approfondiamo la sua conoscenza attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ciao, soddisfatto per la 100km del Passatore? Tantissimo, non tanto per il tempo se penso che ci abbia impiegato 17 ore e nei miei 34 arrivi sono andato anche diverse volte sulle 10 ore, ma per come l’ho vissuta, senza affanni, un vero viaggio di piacere.
Come ti è sembrata questa gara? Per me è unica, lo ripeto da sempre, non è una gara, è qualcosa di diverso, anche più importante, come lo definisco sempre: un viaggio, ‘il viaggio’.
Le fasi più critiche e quelle dove ti sei espresso al meglio? Da sempre molto meglio la salita, amo tantissimo la Colla, di riflesso mi rimane indigesta la discesa, poi con i problemi articolari di cui soffro questa situazione si è ancora più accentuata.
Tra le 100km del Passatore di Claudio il 26 maggio 2001 in 10h34” e il 24 maggio 2003 in 10h27’49”. Questa gara molto faticosa ma comunque molto partecipata risulta essere un grande viaggio di piacere nonostante la fatica, nonostante le salite fino al Passo della Colla di circa 900 metri di altitudine.
Potevi fare meglio? Se consideri che un problema arrivato tra giovedì sera e sabato mattina, al punto che fino alle 11 di sabato non avevo ancora deciso di partire oppure no, mi aveva scaricato ecco perché quello che ho fatto è andato oltre ogni mia aspettativa.
Che significa per te? Il Passatore per me è l’inizio, mi sono innamorato della corsa vedendo passare sotto casa il primo Passatore nel 1973 e da lì è partito tutto, già nel 1975 ero a correrlo per la prima volta, da allora 38 partecipazioni con 34 arrivi a Faenza, tutta la mia attività annuale gira intorno alla 100.
Una gara con un fascino unico e particolare che invoglia tante persone a cimentarsi in questa ultramaratona per sperimentarsi e mettersi in gioco, da soli o in compagnia, possibilmente con un congruo e adeguato periodo di preparazione mirata.
Gli allenamenti più importanti e fondamentali? In allenamento almeno quest’anno non ho fatto più di 35 km, ma neanche quando facevo tempi per me discreti non superavo i 40 km, come sempre faccio un paio di maratone e un paio di 6 ore che ‘uso’ come allenamento.
Per prepararsi sufficientemente a una gara di 100km è importante, oltre agli allenamenti lunghi di circa 30-40km, partecipare a maratone e possibilmente a gare di distanza intermedie come 50km, 60km o anche 6 ore e per coloro che ci mettono più tempo anche gare di 8 ore e 12 ore, per preparare corpo e testa a tali gare, a volte considerate anche quasi estreme ed estenuanti.
Ti hanno preoccupato le salite, il caldo, il freddo? Assolutamente nessuna preoccupazione, ormai per esperienza conosco molto bene come approcciarmi a questa ‘gara’, l’unica cosa che mi avrebbe un po’ più spaventato sarebbe stata la pioggia, non per il giorno, ma eventualmente di notte.
Gare da fare con coraggio e con la consapevolezza di poter andare incontro a criticità lungo il percorso per diversi motivi correndo di giorno e di notte, nutrendosi ai ristori con quello che è a disposizione, con abbigliamento adeguato andando incontro probabilmente sia al caldo che al freddo delle ore notturne, sperando che non piova che potrebbe rendere il viaggio ancora più difficile ma non impossibile.
La consigli? Risposta scontata, assolutamente sì.
A chi la dedichi? A mia moglie, da sempre mi è stata vicino fin dalla prima edizione la primissima foto che ho di questa gara me l’ha scattata lei poco prima della partenza della terza edizione nel 1975 e quando parlo di stare vicino non mi riferisco solo al giorno della gara, ma mi riferisco anche nella marcia di avvicinamento, che inizia quando ancora siamo in pieno inverno, logicamente mi riferisco a un supporto soprattutto a livello morale e psicologico, insomma nei miei arrivi ci sono io con le mie gambe e il mio cuore, ma con me, anche se in quel momento non sempre è presente, c’è anche lei.
Gare da partecipare dopo un percorso di preparazione e di avvicinamento adeguato sia dal punto della preparazione fisica e mentale, sia dal punto di vista nutrizionale, ma anche dell’abbigliamento e accessori da portare a seguito e ben venga un supporto morale e psicologico che possa rendere la preparazione e l’impresa più serena, fattibile, gestibile, affrontabile, possibile.
Quali sono le motivazioni per correre le ultramaratone? Non è facile rispondere, penso che ognuno abbia le sue, per quanto mi riguarda è sempre una sfida con me stesso e soprattutto per il piacere di farlo.
Le ultramaratone si fanno perché+ ci si vuole mettere in gioco, per lo più sono gare contro se stessi, per cercare di portarle a termine, uscendone sani, senza pretese ma gestendo ogni momento, chilometro, situazione, apprendendo sempre più dall’esperienza e cercando di fare sempre meglio la volta successiva.
Cosa hai in programma ora? Cosa hai intenzione entro fine anno? Ora, subito a breve, la Pistoia Abetone e spero che sarà la mia 32^ volta al traguardo dell’Abetone, per il dopo ho in mente sicuramente altre ‘ultra’, ma non ancora iscritto e di sicuro sarò alla partenza della Mugello Marathon, la mia maratona alla 50^ edizione (la più antica d’Italia) probabilmente tra i partenti sarò l’unico che ha fatto anche la prima edizione nel 1974 che fu la mia prima maratona (mezzo secolo fa 😳) e sarà in programma il 29 settembre 2024.
Gli ultramaratoneti sono alla ricerca di gare esclusive, durissime come la Pistoia Abetone con 50km e tantissime salite.
Matteo SIMONE
380-4337230 – 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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