Città di Valmontone (calcio), Bellotti e il tema Covid: “Non si può scaricare tutta la responsabilità sui presidenti”
Valmontone (Rm) – Il settore giovanile agonistico del Città di Valmontone è tornato sabato dal bel ritiro sul lago Trasimeno. Un’esperienza importante per tutti i ragazzi del club lepino in questo particolare periodo, ma anche un modo per il presidente Massimiliano Bellotti di venire a conoscenza di un’iniziativa delle società dilettantistiche umbre che potrebbe essere replicata anche nel Lazio: “Lì molti club si sono riuniti per chiedere un incontro alla Lega Nazionale Dilettanti e nello specifico al loro comitato regionale e ci attiveremo in prima persona perché anche nel Lazio si possa organizzare qualcosa di simile e sensibilizzare tutte le componenti del nostro mondo su questo tema. Premesso che la sicurezza sanitaria dei ragazzi viene prima di tutto, credo non sia giusto scaricare tutte le responsabilità sui presidenti delle società sportive dilettantistiche – dice il massimo dirigente – Se si leggono le disposizioni dell’attuale protocollo anti-Covid, si capisce bene che non solo sarà molto complicato portare avanti l’attività fino a fine stagione, ma anche che si danno eccessive incombenze ai club. Inoltre non ci viene fornito nessun aiuto economico per adempiere a determinati controlli e non viene considerata la particolare conformazione delle strutture sportive, quasi sempre non di proprietà, su cui possono contare le varie società. Ho letto ad esempio che noi presidenti avremo la responsabilità penale per la gestione di ragazzi che vedremo al massimo quattro o cinque ore a settimana all’interno del nostro centro sportivo. Ma poi mi chiedo: responsabilità penale di cosa? Di un ragazzo che risulti positivo al Covid? Chi ci assicurerà che quel giovane abbia preso effettivamente il virus all’interno della nostra struttura? Noi al Città di Valmontone, con grandi difficoltà e sacrifici, stiamo cercando di rispettare tutte le stringenti disposizioni anti-Covid, ma mi chiedo: se i nostri gruppi incrociassero in amichevole o in gare ufficiali altre società non “attente” alla stessa maniera perché dovremmo essere noi responsabili? Insomma, i dubbi sono molti e la tematica è estremamente importante perché spesso ci si dimentica che fare sport è fondamentale per questi ragazzi quanto andare a scuola”.
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