“CIELOSTELLATO” AL TEATRO CIVICO DI ROCCA DI PAPA
E’ nel cielo stellato che resta testimonianza di ciò che era e che nell’illusione dell’esistenza giunge a noi brillando, celando quel che in origine l’ha prodotto… è una memoria che di luce propria, impressa in un ricordo ancestrale, splende lontano. Tale lo scenario preso a prestito per l’opera presentata il 2 novembre – casualmente appropriata anche questa coincidenza – nel Teatro Civico di Rocca di Papa: Cielostellato, un titolo che unisce come un filo – conferendo un continuum – un sostantivo e il suo aggettivo.
S’incontrano una giovane lei, a tratti misteriosa e un maturo lui, amante del teatro che vive in modo totale, viscerale. Non manca di dialettica ed empatia: ottiene che lei si lasci trascinare nel suo mondo ch’è finzione reale, vita presa a prestito, intessuta da trame, insieme di fili che incrociano l’ordito di un astratto tessuto.
Surreali i dialoghi, meditativi, poetici, riflessivi eppure vivi: trascinatore lui, entrambi si lasciano travolgere in una dinamica che nella transazione trova esiti positivi che li legano: pur dipanandosi attraverso una dialettica ch’è incontro e scontro nello stesso tempo e il loro approcciarsi, tra lontananza e vicinanza d’intenti, sfocia in un simbiotico compromesso.
Fantasia, onirica realtà s’intrecciano in un finale che non è necessariamente lieto… oppure sì? L’importante è arrivarci insieme, in un sentiero dov’è lei a condurre lui in un dignitoso congedo dalla vita: l’aveva sempre saputo, aveva tentato di dimenticare o forse aveva lasciato fruisse fino in fondo una normalità tutt’altro che banale, inevitabilmente transitoria, lasciando nel ricordo, la sua immortalità.
Due interpreti, Ettore Falzetti e Barbara Russo – autori del testo teatrale – che nella simpatia e nella leggerezza trascinano lo spettatore alternando toni ed emozioni in una trama armonica, delicata ed emozionante.
Prolungato l’ applauso del selezionato pubblico intervenuto, nonostante il maltempo: il nostro teatro vive anche di queste emozioni.
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