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CicloInVersoRoMagna 2011 (III parte)

CicloInVersoRoMagna 2011 (III parte)
Gennaio 03
22:41 2012

cicloinversoNon sono quindi mancate le occasioni d’incontro, nell’ambito strutturato per ogni serata come pure sulla strada. Forse più rilevante, tra quest’ultime, la chiacchierata condivisa con un cicloturista francese sulla direttiva di Verona, determinato a raggiungere Gerusalemme al solo ritmo del pedale: in bicicletta di strada se ne può fare sempre molta, ancor più di quanto noi stessi si possa pensare.

Con Legnago credo che, per molti aspetti, si sia raggiunta un’armonia d’evento, capace di approfondire al meglio le complessive tematiche con un pubblico consistente e partecipe. Non solo qui, forse più che altrove, si è creato quel clima per assecondare un dialogo sull’esposizione di contenuti e modalità dell’iniziativa riuscendo a cogliere anche spiritualità nel brillante intervento di Nicola Pavanello, altresì una suggestiva atmosfera si è insinuata tra il reading, con Giulia Penzo e altri poeti provenienti da Chioggia, ma anche da Verona, come nel caso di Ralph Denton, che ha preso spunto dalla poesia per riproporre attenzione sul Tibet. Bruna De Gaspari ha aperto la serata interpretando il monologo surrealista “Angeli sui pedali”. Frazionate perlopiù in singole tappe alcune, rinunciatarie altre, forse a causa di mancanza di precise convenzioni, purtroppo impossibili a stabilirsi per assenza di tempo e di mezzi, sono state comunque considerevoli le iscrizioni all’iniziativa, pervenute da diverse regioni d’Italia. Diverse, anche quest’anno, sono state le adesioni di artisti fuori programmazione lungo il percorso. Nello spirito della manifestazione, sono stati tutti ben accolti nei limiti di spazio e di tempo relativi alla logistica delle singole location ospitanti. Uno degli aspetti ricorrenti più interessanti dell’iter storico di questa rassegna, che non nasce sotto l’interesse o l’influenza di alcun gruppo, è quello della libera opportunità d’incontrarsi e conoscersi, permettendo interazioni tra poeti territorialmente spesso vicini e non solo lontani, con risvolti comunicativi diretti e non mediati da alcuna rete. A Ferrara, sia pure debordando un poco nei tempi, tanto da renderlo un poco meno incisivo di quanto in realtà meritasse, l’intervento di Melinda Tamas Tarr su collegamenti e relazioni tra risorgimento italiano e ungherese è stato comunque un perno dell’incontro. Un’occasione per assaporare insieme anche alcuni versi del grande Sandor Petofi. Particolatamente consistente è stata la presenza di pubblico. Considerando l’orario pomeridiano e la domenica d’agosto coincidente, la sala era gremita e partecipe. Tra i giovani è tornato Stefano Caranti, che ha proposto alcuni haiku. Si segnalano inoltre gli interventi del ciclo-poeta nonché storico Edoardo Peroncini e dello scrittore Emilio Diedo scanditi da eleganti versi, insieme al ritorno, per il secondo anno consecutivo, di Riccardo Carli Ballòla e Claudio Gamberoni. In questa tappa, come pure per la successiva, diversi artisti e collaboratori si sono aggregati raggiungendo il Giro da Roma e altre province. Tornando alla bicicletta, ineguagliabile resta sempre la naturale ebbrezza e il senso di forza di volontà che emerge dalla lunga pedalata, o meglio dalla consapevolezza che, amministrandosi, è possibile coprire anche lunghe distanze, altrimenti impensabili senza l’ausilio di una forza motrice. Corpo e mente, nel progredire del viaggio, divengono un tutt’uno armonico, di adattamento e conduzione dei ritmi, quelli della bicicletta associati alle gambe come pure ai pensieri. A fronte dei tanti litri di liquidi consumati la percezione di rigenerazione è non solo biologica, ma coinvolge per intero anche la psiche, implicandone la relativa sfera spirituale. A Ravenna, a dire il vero, forse il pubblico è stato meno presente che altrove, probabilmente anche per una mancanza di promozione, così come accennato da Gian Ruggero Manzoni, che ha fluidamente interagito tra sport, storia, poesia e letteratura incantando i presenti insieme a Gilberto Vendemiati, ciclista professionista degli anni Sessanta assai disponibile a dare spunti per un dibattito che, nell’insieme, ha visto il più alto livello qualitativo comunque in questa serata, con il migliore Marco Palladini performativo che interpretava un suo poemetto in omaggio a Pantani. Filippo Amadei, tra i giovani, ha espresso un talento degno di nota. Opportunamente ricordato, sempre in questa sede, è stato Alfredo Oriani, altro importante ciclo-poeta della nostra letteratura. “Il nostro aiuto all’iniziativa è stato minimo, ma è stato fatto con il cuore. Questa manifestazione va aiutata. Il sindacato crede molto nei suoi valori e intende supportarla, pur coi pochi mezzi di cui dispone” (Fonte Estense.com) ha commentato intervenendo a Ferrara Rocco Cesareo del Sindacato Scrittori. “Credo si tratti di un modo intelligente di unire due passioni come la bicicletta e la poesia che in questo modo, si espande per una vasta zona del nord Italia. Mi complimento con gli organizzatori che si sono impegnati e, ne sono certo, ora potranno ottenere la soddisfazione che meritano” ha pure commentato al riguardo della manifestazione Gian Marco Centinaio, Vice Sindaco e Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Pavia (Fonte Ufficio Comunicazione Comune di Pavia). Si ringraziano, con l’occasione, entrambi, per il sostegno offerto, la loro presenza e la fiducia accordata a questa iniziativa. (fine terza parte continua sul prossimo numero)

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