Ciampino. Villino Lucioli, ex torretta di Art Nouveau, sotto la minaccia delle ruspe
Un salto indietro nel tempo e nella storia, per ricostruire nella mente la Ciampino del dopoguerra. Una pianura polverosa a perdita d’occhio interrotta dai vigneti e qualche residuo campo di grano, l’abbozzo della città giardino con l’imponente complesso del Sacro Cuore e diversi villini, e intorno qualche palazzetto squadrato, casette sparse e strade bianche. Ma noi scolaretti che partivamo dai vari punti periferici per recarci a scuola in centro ‒ sia pubblica che privata ‒ difficilmente seguivamo i percorsi tracciati, e saltellando tra buche e pozzanghere si esploravano le possibili alternative. La via Folgarella era ancora attraversata, all’altezza di piazza Leonardo da Vinci, dai binari morti che avevano collegato in tempo di guerra la ferrovia all’aeroporto, e quella era la scorciatoia prediletta da imboccare tra ammassi di ferraglia, breccia untuosa e vegetazione selvaggia. E lì, girando l’angolo, si entrava nella favola, rapiti dal fascino di una costruzione che sembrava l’illustrazione di un sogno.
E a tutt’oggi ‒ dopo tanto mare passato sotto i ponti ‒ ancora si resta incantati nel rimirare la perfetta armonia di quell’edificio, all’incrocio tra via Folgarella e via Togliatti, nominato ‘Villino Lucioli’ per l’attività che per decenni ha ospitato.
Non si sapeva allora che si trattasse di un “villino torretta di Art Nouveau, precursore delle future torri di controllo degli aeroporti” e tantomeno si poteva immaginare che un giorno si sarebbe pensato di abbattere una tale meraviglia architettonica, che di suo può sfidare i secoli, per far spazio magari all’ennesimo incubo edilizio. Così come appare assurda ‒ capziosa ‒ l’ipotesi che la magnifica costruzione, piano terra e primo piano, potrebbe rappresentare un ‘pericolo pubblico’ per un crollo improvviso.
C’è chi veglia e sicuramente non si procederà a un tale ulteriore sfacelo, così che si possa ancora godere del pochissimo che ancora resta ai ciampinesi di un patrimonio notevole ridotto ormai alle ultime briciole.
Ma il timore resta, a questo brutto punto della storia, e riguarda anche la palazzina simile, nello stile e si presume anche nella sua funzione all’epoca, che si trova in via Salvo D’acquisto, traversa senza uscita sempre sulla via Folgarella, nei pressi della recinzione dell’aeroporto. Che non segua la stessa sorte del villino Lucioli, a rischio abbattimento per assenza di tutela e vincoli che lo preservino da mire scriteriate.
da Castellinotizie.it
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