CIAMPINO: TORNANO I CAPOCOTTI A MERAVIGLIARCI CON LA ZAPATERA PRODIGIOSA
Nell’ambito della programmazione culturale della Pro Loco di Ciampino presieduta da Eleonora Persico, è andata in scena lo scorso 1° ottobre, nella Sala Teatro Auditorium Bonicelli, la Zapatera Prodigiosa di Federico Garcìa Lorca: con la regia di Aldo Coloprisco, a calcare il palcoscenico la collaudata Compagnia dei Capocotti con la partecipazione straordinaria dell’Ensemble Flamenco “ La Ventana” che ha aperto la rappresentazione offrendo al pubblico la sensualità di un flamenco danzato tra gli spettatori.
L’opera teatrale del celebre poeta spagnolo sequestrato, giustiziato e fatto sparire dalla polizia nel periodo della dittatura franchista, è una favola che mette allo scoperto gli oscuri e contraddittori turbamenti dei sentimenti che il cuore talvolta mescola con il battito.
Ambientata in una realtà rurale spagnola, ha come protagonista la giovanissima moglie (Giulia Conti) di un calzolaio (Alessio Calvitti) che, da scapolo impenitente per una vita, l’ha sposata alla soglia della cinquantina. Il loro è un rapporto non facile: scaturisce dalla difficoltà di collimare la maturità dell’uomo con l’intemperanza giovanile della moglie, insoddisfatta e alla ricerca di altro, di qualcosa che comunque non riesce a definire, qualcosa che la rende battagliera, litigiosa, ribelle. Né l’aiuta l’atmosfera e i modi di fare della gente del piccolo paese, abituata ai pettegolezzi e alla maldicenza che trova in questo matrimonio nel quale la differenza d’età è notevole, terreno fertile per le invettive. Proprio questo parlar dietro tormenta il maturo calzolaio, il quale per sfuggire al ridicolo decide di abbandonare il tetto coniugale, abbandonando la giovane zapatera al suo destino, tra ciarle e malignità dei compaesani.
Ben presto la giovane moglie scopre che la solitudine fa rimpiangere quell’uomo da lei osteggiato e criticato, riscoprendo in lui valori e qualità che pian piano sente rifiorir nell’animo, tra sospiroso rammarico: il tutto fronteggiando assalti amorosi e corteggiamenti non apprezzati di un arrogante sindaco e dei giovani ragazzi del paese che vorrebbero approfittare della situazione. Vicino a lei solo un bambino (Valerio Orazi) che nella dolcezza della sua presenza reca conforto e raccoglie confidenze, consolando con l’affetto la tristezza della giovane donna.
Tornerà sotto mentite spoglie il calzolaio, travestito da burattinaio e avrà modo di riscoprire in lei un cambiamento che infine lo porterà a svelarle la sua reale identità, ricucendo quell’unità coniugale che sembrava definitivamente tramontata.
Una favola – questa rappresentazione suddivisa in prologo e due atti – che mette in evidenza le difficoltà del passaggio dall’infanzia alla maturità, una crescita mai indolore, sempre costellata di dubbi, incertezze, insoddisfazioni, delusioni, alla ricerca di sempre nuove strategie per raggiungere quella maturità che renderà più dolce e ragionevole il nostro esistere, alla scoperta di sé , senza mai perdere meraviglia, straordinaria magia che la nostra prodigiosa zapatera temeva svanisse quando sussurrava “tengo miedo a perder la maravilla”.
E meravigliato è stato il pubblico che ha apprezzato e applaudito al termine della rappresentazione i bravissimi Capocotti che ancora una volta hanno confermato la loro coesa bravura fatta, soprattutto, di amicizia e condivisa passione con Aldo Coloprisco dell’amore per il teatro.
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