Ciampino presentato il libro Il Dissidente italiano di Rosario Giocondo
Un libro che è un prima e un dopo: lo spartiacque è la crescita, la maturità, la conquista dell’essere e della consapevolezza di esistere. Dalle tradizioni ancestrali e familiari di una società rurale del Sud Italia alla costruzione della propria vita e del proprio pensiero, maturando con l’esperienza, lo studio, il lavoro, le lotte per principi ritenuti fondamentali, il senso di giustizia e onestà morale e intellettuale.
Una breve sintesi che s’intuisce durante la presentazione de il Dissidente italiano di Rosario Giocondo ed. Book Sprint, avvenuta sabato 18 marzo nell’Aula consiliare di Ciampino con il Patrocinio del Comune, inserita negli eventi Caffè letterari della Pro Loco cittadina.
Coordinato dalla Presidente Eleonora Persico, erano presenti all’evento la sindaca Emanuela Colella e l’assessore alla cultura Alessandra Mantuano, che ha sottolineato la condivisione delle sue origini calabresi come lo scrittore, originario di Gerace, in provincia di Reggio Calabria.
Un invito al lettore a riflettere, sottolinea Giocondo che giustifica il suo lavoro, in larga parte autobiografico, come tentativo di rendere immortali tradizioni e valori morali legati a un passato, a uno stile di vita connesso a profonde abitudini ancestrali di una società dove gli anziani lasciano il vuoto e le nuove generazioni non prendono il testimone, cercano altrove altre strade. Un lavoro letterario nel quale sembra emergere una grande forza di volontà e una ricerca continua della libertà di chi scrive.
Il libro è un “raccomanzo” specifica la scrittrice Lina Furfaro nel suo intervento, coniugando un neologismo che abbina racconto e romanzo: una lettura scorrevole, accattivante nella quale emerge l’intolleranza verso le brutture della società e un forte impegno dell’autore a diventare un adulto coerente e autonomo.
Non c’è mascheramento conferma il poeta Natale Sciara: il libro mette in risalto l’onestà intellettuale di chi scrive, con un forte senso di ricerca della giustizia e il raggiungimento di un riscatto attraverso lo studio, passando anche per la malattia che viene affrontata con coraggio. Una riflessione sulla natura umana dove non mancano accuse contro la politica e il malcostume.
La musica della fisarmonica e il canto del M.° Franco Stefanelli hanno sottolineato con canti popolari la bellezza di una terra come la Calabria “Chistu è u paisi cchiù bellu du munnu” e i suoi prodotti tipici “ La ricotta” e con una domanda “Che sarà?” noto brano dei Ricchi e Poveri, la necessità di allontanarsene lasciando in sospeso l’interrogativo per il futuro.
Nel congedo la Sindaca Colella, ringraziando l’autore ha voluto sottolineare l’apprezzamento per la critica contenuta tra le pagine dell’opera di Giocondo contro il malcostume, la mancanza di valore etico che colpisce il nostro tempo in Italia, lasciando uno spiraglio alla conquista di una visione etica che venga dal lavoro, dagli studi, dalla libertà di pensiero.
E citando Dante Alighieri nella parte iniziale “Lasciate ogne speranza,voi ch’intrate…”; centrale “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura…” e conclusiva “Non ti degnar di loro, ma guarda e passa…” Rosario Giocondo ha affidato ai versi del Sommo Poeta, la sintesi di questo libro che vale la pena leggere, sul quale riflettere, prendendo coscienza che…
“Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtude e canoscenza…”
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