Ciampino. Polo crematorio. Pci: azzerare tutto
Come avevamo preannunciato, stiamo ricostruendo il PCI, anche a Ciampino. Per questo sulle tematiche grandi, siano esse la campagna per il NO al Referendum Costituzionale che ci hanno già visto presenti in città; che per quelle “locali”, noi stiamo maturando opinioni che trasformiamo in proposte. Premettiamo che diffidiamo di chi amministra col “pallino” solo dei numeri da far risultare in qualsiasi Bilancio, perché è così che ci ha fregato il Governo Monti e poi Renzi con la favoletta “ce lo chiede l’Europa”! Ma diffidiamo anche di chi, senza approfondire, si affida ad una sorta di “malumore diffuso” che di per sè, se non aggregato su questioni serie amministrative e politiche, genera facilmente solo qualunquismo! Per questo diciamo subito che molte cose di buon senso, a proposito della questione Polo Crematorio, l’abbiamo lette solo dal consigliere Guglielmo Abbondati. Inoltre, poiché abbiamo voluto non semplicemente schierarci su un dibattito tra soggetti che già si sono espressi, abbiamo cercato di studiare, approfondire e, con estrema umiltà, offrire un contributo. Schematicamente:
- Trasparenza/Partecipazione/Democrazia: Denunciamo che, da quanto abbiamo letto, risulta un grave deficit, che appare scelto e non errore, da parte del Governo locale e del sindaco PD per non aver immediatamente coinvolto i cittadini, l’associazionismo, il controllo democratico istituzionale delle Commissioni, le forze politiche e sociali tutte. Questo si risolve solo in un modo: il Sindaco azzera l’iter e attiva un nuovo inizio condiviso e trasparente.
- Il merito sul Polo Crematorio: Denunciamo un deficit di capacità amministrativa. E’ infatti evidente che il servizio che viene proposto, non è per l’espletamento di un bacino di utenza comunale, bensì di bacino più ampio (dieci, 50 o cento comuni non fa differenza). Da ciò risulta chiaro che è una scelta amministrativa che non può riguardare solo il comune di Ciampino, anche se fosse il comune di Ciampino a diventare sito di tale servizio. E’ questione sovracomunale. E, seppure non c’è necessità amministrativa di invocare un atto con forza di legge, è chiaro che c’è, concreta, per l’efficacia e l’efficienza della scelta amministrativa, che ci sia un confronto, un raccordo, un momento in cui più comuni (quelli dell’eventuale bacino) magari coordinati da Città Metropolitana o dalla Regione Lazio si confrontino e concordino un protocollo. Ma questo il sindaco PD non l’ha fatto.
- Il merito economico su Polo Crematorio e Cimitero: la mancanza di trasparenza e di controllo ha già fatto una vittima. A lasciarci le penne è stata la completezza di informazione. Infatti, noi comunisti denunciamo che è evidentissimo, che “l’affare nell’affare” non consiste nel costruire e gestire il Polo Crematorio, quanto tutti i servizi cimiteriali connessi. Ma, con velocità sospetta degli atti presi, con assenza di controllo e di partecipazione, tutto questo viene vanificato sacrificandolo ad un dibattito solo superficiale.
- La questione ambientale: per rispetto di tutti i cittadini, perché credono in buona fede che sia la cosa più grande, ma così non sembra; e per rispetto a chi già si è pronunciato in merito; non ne parleremo con sufficienza. Però dobbiamo mettere sull’avviso, noi e tutti voi, che se il gigantesco problema ambientale aeroportuale è quello acustico; va sancito una volta per tutte che la criticità ambientale inquinante dell’aria di Ciampino ( e non solo, pensiamo a Roma sud e alle frazioni di Marino) è dovuta dal Grande Raccordo Anulare che per chilometri dalla percorrenza, tutt’intorno scaricano veleni. Ci sono gli studi epidemiologici della Asl a certificarlo. Quindi di questa battaglia, di verità, di trasparenza, di non svendita dei beni comunali, incentriamola su questi temi, e anche su quello ambientale. Ma non a partire da questo: sarebbe un obiettivo minimale, alla fine perfino superabile, e quindi un vero e proprio boomerang per chi pensa di dire con forza già ora il No alla scelta comunale.
Conclusione: al contrario, dopo queste denunce, dopo queste riflessioni che mettiamo a disposizione di tutti, avanziamo l’unica proposta concreta che lascia in mano alla Amministrazione l’azione positiva da poter svolgere. Ricominciare da capo. Come? Con l’unico atto possibile in questo momento: il Sindaco deve annullare la delibera che ha affidato incarico al professionista per istruire la pratica. Così metterà tutti allo stesso nastro di partenza nella valutazione di una ipotesi concreta. Ipotesi in cui ognuno – opposizioni, consiglieri eletti, associazioni, forze politiche e sociali – potrà domandarsi sul Polo Crematorio, sui Servizi cimiteriali, sul bacino di riferimento, sui problemi ambientali. Se il Sindaco farà questo noi saremo presso i cittadini, tra coloro che chiederanno di entrare nel merito delle questioni: una per una, e tutte insieme nella loro unitarietà amministrativa e politica. Se non farà questo, sappiano il Sindaco e il PD che troverà in noi i massimi oppositori politici e sociali su questa vicenda.
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