Ciampino-Marino rogo tossico
Legambiente Appia Sud Il Riccio: un anno fa un altro rogo nello stesso impianto di Ciampino. Il disastro di oggi dimostra implicitamente la pericolosità e insensatezza di un impianto di incenerimento dei rifiuti a pochi chilometri da un aereoporto e dai centri abitati. È in gioco la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Ora basta!”
“Oggi Roma Sud e l’area dei Castelli Romani sono avvolte nuovamente, come accadde circa un anno fa, da una colonna di fumo nero e intenso. I castelli Romani e in generale la provincia della Capitale non sono la discarica di Roma. È ora che tutte le istituzioni competenti si prendano le loro responsabilità ed intervengano come devono.”
Questo il primo commento dei rappresentanti del circolo di Legambiente Appia Sud il Riccio dei Castelli Romani a seguito del pesante incendio scoppiato questa mattina nel comune di Ciampino a pochi metri dal confine con il comune di Marino, la via Appia Nuova, la via Appia Antica e l’aeroporto di Ciampino.
Stamattina infatti, a partire dalle 8.30 un incendio nell’azienda di rifiuti “ECO LOGICA 2000” ha scatenato una nube tossica nera di vaste proporzioni che dal sito in via Ferrari nel comune di Ciampino, a un km a nord del Palaghiaccio di Marino, si è espansa grazie al vento che l’ha dirottata in direzione di Albano, quasi seguendo la via Appia Nuova.
“Ci chiediamo – prosegue la nota de Il Riccio – se l’impianto Eco Logica 2000 sia gestito in sicurezza e se sia compatibile con una zona a ridosso della città di Roma ad ad altissima densità di abitanti? Attendiamo con ansia le analisi dell’Arpa su eventuali presenze di diossina e per sapere quale sia il danno alla salute e all’ambiente provocato da un impianto che evidentemente presenta forti criticità. E’ ora che chi ne ha l’obbligo si assuma le proprie responsabilità. E soprattutto la smetta di pensare di progettare un inceneritore da 700 mila tonnellate a ridosso dei centri abitati dei comuni dei castelli, del parco regionale dell’ Appia antica, e dell’aereoporto di Ciampino”.
La preoccupazione degli ambientalisti è anche dovuta al fatto che – prosegue la nota del circolo Legambiente Appia Sud il Riccio -“se ci si affida ai codici CER pubblicati sul sito web della “ECO LOGICA 2000”, ciò che sta bruciando è composto dai seguenti tipi di rifiuti (molti non riportano esplicitamente la loro descrizione sommaria, ma già bastano quelli descritti per capire che cosa ci stanno facendo respirare https://www.eco-logica2000.it/servizi/#CodiciEER)
15.01.02 Rifiuti misti da selezionare
15.01.06
17.09.04
17.09.04
20.01.39
20.03.07
15.01.02 Moquette, linoleum, vetroresina
15.01.06
17.02.03
17.09.04
20.01.39
15.01.02 Rifiuti misti da selezionare con percentuale elevata di: poliuretano, polistirolo, gommapiuma, materassi, tessuto non tessuto.
15.01.06
17.02.03
17.09.04
20.01.39
20.03.07
15.01.01 Carta (materiale pulito, senza frazioni di rifiuti diversi.)
20.01.01
15.01.03 Legno (materiale pulito, senza frazioni di rifiuti diversi.)
17.02.01
15.01.07 Vetro (materiale pulito, senza frazioni di rifiuti diversi)
16.01.20
17.02.02
20.01.02
15.01.04 Imballaggi metallici: Rame, Bronzo, Ottone, Alluminio, Ferro, Acciaio e Metalli misti
17.04.01
17.04.02
17.04.05
17.04.07
20.01.40
17.01.01 Cemento, Mattoni, Mattonelle, Ceramiche Miscugli di Cemento, Mattoni, diversi da quelli di cui alla voce 17.01.06
17.01.02
17.01.03
17.01.07
17.08.02 Siporex, Gasbeton, Laterogesso, Pannelli in gesso
15.02.03 Assorbenti, filtri, stracci, dpi, diversi da quelli di cui alla voce 15.02.02
16.01.03 Pneumatici fuori uso (vetture e autocarri)
16.01.03 Pneumatici fuori uso (mezzi d’opera, trattori)
17.04.11 Cavi, diversi da quelli di cui alla voce 17.04.10*
17.06.04 Materiali isolanti, diversi da quelli di cui alle voci 17.06.01* e 17.06.03*
17.08.02 Materiali da costruzione a base di gesso, diversi da quelli di cui alla voce 17.08.01*
17.09.04 Pannelli in fibra
20.02.01 Rifiuti biodegradabili (sfalci, potature)
20.03.03 Residui della pulizia stradale
Insomma non proprio roba banale, ma anzi, fortemente inquinante e dannosa per la salute umana, di piante e animali. Per questo – chiude la nota del circolo Legambiente Appia Sud il Riccio dei Castelli – chiediamo alle istituzioni competenti una pronta reazione, individuando eventuali responsabilità, e un monitoraggio puntuale…ora basta!”.
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