Ciampino. Fiaccolata pro IGDO Bene Comune
C’era una volta l’IGDO. Istituto Gesù Divino Operaio. Già collegio delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù per le rampolle dell’alta aristocrazia romana. Un colosso architettonico di straordinaria bellezza e funzionalità contornato di giardini e fontane zampillanti. Al centro di quello che sarebbe diventata la città di Ciampino.
Tutto questo è ormai solo un ricordo? Sembrerebbe di sì, ma con riserva. A quanto pare la città si sta rendendo conto della perdita enorme che sta subendo. E si rivolta all’ennesima angheria propinata con nonchalance dall’attuale Amministrazione comunale. Fiaccolata per le vie di Ciampino nella serata di martedì 12, con partenza in piazza della Pace, organizzata da Ciampino Bene Comune, Città in Comune, Officine Civiche, Rif. Comunista e M5S. Una manifestazione popolare che non può passare sotto silenzio. E che merita la dovuta attenzione e non solo della Giunta Terzulli.
Il commento di Luigi Zuzzi di CBC, fra i promotori dell’iniziativa:
“Ieri sera Ciampino è stata invasa da più di duecento fiaccole.
‘Un abbraccio di luci, volti, voci per l’Igdo’ come già si legge nei commenti dei social che stanno seguendo questa vicenda come poche volte, purtroppo, è finora accaduto per le questioni della gestione urbanistica della città.
Si sono viste percorrere il perimetro dell’Igdo, intere famiglie che normalmente rimangono in casa. Ieri sera hanno spento i loro televisori e sono scesi in strada con voglia di riscatto e senso di comunità. Tra tamburi e tamburini che aprivano il corteo, tutti con in mano una fiaccola che non significava mera testimonianza ma una promessa: vigileremo, produrremo proposte, ci dovrete ascoltare.
L’idea che molti di loro avevano in testa era che non è possibile farsi prendere ancora una volta in giro da chi governa la loro città: non si può prendere voti e farsi eleggere alle più alte cariche con un programma elettorale che afferma che si percorreranno tutte le strade per rendere l’Igdo pubblico e poi lavorare per ben due anni per garantire la vendita all’asta del centro storico, della memoria storica di questa pur giovane città. Ma soprattutto che asta o non asta, la partita non è chiusa.
Il corteo ha chiuso il cerchio ed è arrivato dove era partito, sul sagrato della chiesa di piazza della Pace; lì si è riprodotta una scenografia che sembrava tratta dalle scene del film Cinema Paradiso: un telo steso sulla porta chiusa della chiesa tutti intorno alla scalinata invadendo anche un pezzo di piazza, in piedi, seduti per terra o sui gradini, tutti attenti a vedere e commentare le immagini che si materializzavano da un proiettore che è improvvisamente comparso dal nulla: le foto dell’Igdo e del suo giardino che fu ed ancora i video che in questi ultimi dieci anni si sono prodotti e che testimoniano al tempo stesso l’abbandono ed le grandi potenzialità che questo storico complesso ha per questa città.
La parola d’ordine è stata IGDO BENE COMUNE”.
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