Chirurgia estetica e adolescenti, una possibile alleanza per combattere il bullismo?
Negli ultimi 10 anni, il ricorso alla chirurgia estetica da parte degli adolescenti negli USA è diventato un vero e proprio fenomeno sfiorando il 30%, secondo i chirurghi dell’ American Society For Aesthetic Plastic Surgery.
Sempre più bambini infatti, non accettano le loro orecchie a sventola o i loro nasi storti, ma il più delle volte soffrono il difetto perché vittime di un bullismo sempre più dilagante e imperante che rifiuta di vedere e accettare quella linea di confine che separa il rispetto prima di tutto, dal sentimento di rivalsa, di desiderio, ma più che altro di bisogno di dimostrarsi superiori e per questo inattaccabili, forse perché nella loro vita privata, questi bulli non si sentono apprezzati, gratificati, considerati e per questo amati abbastanza, o come vorrebbero! Lo scorso anno, destò stupore il caso della piccola Samantha Shaw: la bimba di sette anni, originaria del Sud Dakota, che era ricorsa ad un intervento di otoplastica per correggere un difetto alle orecchie e porre fine alle continue derisioni da parte dei suoi compagni di classe. Anche in Europa, secondo alcune testaste estere, stanno crescendo i casi di ricorso ai bisturi tra i bambini come rimedio contro le offese ricevute dai propri coetanei a causa di problemi fisici. In Francia, ad esempio, sempre più adolescenti ricorrono addirittura già alla liposuzione! In Italia, in attesa che il fenomeno venga quantificato, come rivelano i ricercatori de La Clinique il maggiore disagio tra i minori è dato dalle orecchie a sventola. «Per quanto riguarda in particolare le orecchie a sventola si riscontra un orientamento a una chirurgia precoce perché l’orecchio verso gli 8 anni di età ha già raggiunto il 90-95% delle dimensioni definitive – conferma il dottor Cesare Azzolini, chirurgo plastico de LaClinique- In questi casi, quindi, è possibile realizzare una correzione precoce soprattutto per evitare al piccolo paziente dei problemi psicologici che possano derivare dal confronto con gli altri bambini». In Spagna, secondo il giornale Abc, si calcola che il 10% delle operazioni di chirurgia estetica sia realizzata su minori e che alla base ci siano le continue umiliazioni subite per orecchie a sventola, eccessiva peluria e nasi sporgenti. In Germania invece, tra gli interventi più richiesti dai bambini sono in forte aumento la riduzione del petto e l’eliminazione della «ginecomastia», ossia lo sviluppo del seno femminile in un maschio. E chissà quanti casi ancora, non dichiarati così pubblicamente, ci saranno nel resto del mondo. Purtroppo quando la felicità dipende dal rapporto con l’altro, quando ci si vede affascinanti perché qualcuno ce lo dice, quando ci si considera intelligenti quanto o più di altri, perché qualcuno ce ne convince, far dipendere i nostri pareri o giudizi sempre o quasi dal ricordo di qualcuno che già lo ha fatto prima di noi, insomma vivere nell’ombra della nostra vera personalità perché impauriti alla sola idea che non avere, non fare, non dire, quello che rientra nella normalità (ma chi stabilisce la normalità?) possa essere o diventare un vero e proprio problema esistenziale, non è poi così semplice da capire, perché è la vita stessa, giorno dopo giorno con le sue esperienze, a metterci nelle condizioni di farlo, ma se qualcuno accanto ne ha colto già il senso è giusto che aiuti chi ancora non può per età o altro , a scoprirlo. Così che, quelli che consideriamo piccoli difetti non diventino tanto più orribili quanto più perfide si fanno le critiche di certe persone, in questo caso adolescenti, che non hanno niente di meglio da fare che prendere come bersaglio gli altri prima, piuttosto che scegliere sé stessi. Nessuno può essere perfetto, perché la perfezione è figlia della bellezza, e come questa, possedendo infiniti parametri, cambia e si disvela agli occhi umani con infinite sfaccettature e diverso valore, allo stesso modo essa non potrà mai essere il metro di misura della nostra serenità. Soprattutto quando a non sopportare un nostro difetto fisico è qualcun altro prima di noi. Qualunque gesto, soprattutto quando riguarda i piccoli, che ha a che fare con interventi più o meno invasivi merita un grande momento di riflessione. La chirurgia estetica può aiutare ad ‘alleviare’ delle insicurezze fisiche, ma può anche far diventare dipendenti con gli anni. E nel mondo degli adulti ce ne sono talmente tanti che purtroppo si sono convinti che ogni cosa che non piace del proprio aspetto debba ‘per forza’ essere cambiata in meglio.
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