Chiediamo alla Svezia di dare asilo ai giovani somali Mohammed e Issah
Il Gruppo EveryOne presenta un appello urgente alle Istituzioni del Paese scandinavo, affinché accolgano i due giovani rifugiati. Nel loro Paese di origine andrebbero incontro a una tragedia umanitaria, mentre in Italia, dove sono approdati in un primo momento, si troverebbero in pericolo di grave emarginazione razziale e persecuzione etnica
Illustrissimo Ministro dell’Immigrazione Tobias Billström
e per conoscenza a:
Sua Maestà Re Carl Gustaf Folke Hubertus di Svezia,
Alto Commissario Onu per i Rifugiati,
Alto Commissario Onu per i Diritti Umani,
membri del Parlamento svedese,
membri del Parlamento europeo,
Commissione europea,
Consiglio dell’Unione europea,
Organizzazioni per i Diritti Umani,
Media internazionali.
Vi trasmettiamo un accorato appello affinché la Svezia, una dei Paesi dell’Unione europea in cui i Diritti Umani vengono rispettati con maggiore civiltà, conceda accoglienza e protezione umanitaria ai giovani somali Mohammed e Issah, di 16 e 17 anni. La situazione dei Diritti Umani in Somalia è tragica*, mentre rimandarli in Italia significherebbe esporli al rischio di detenzione all’interno di un Cie (i Cie sono carceri-lager riservati agli stranieri indesiderati**), di espulsione (l’Italia è notoriamente un Paese che viola senza scrupoli le convenzioni internazionali sui Rifugiati e i Richiedenti Asilo) o – nel migliore dei casi – di segregazione razziale. Non è raro, in Italia, che minori e aventi diritto all’asilo vengano internati nei Cie e poi deportati; nel caso dei due ragazzini somali, si tratta di giovani vicini alla maggiore età e dunque doppiamente a rischio. Anche a coloro cui invece viene riconosciuto il diritto d’Asilo sono riservate condizioni di vita inumane e degradanti, senza alcuna assistenza, senza programmi di ospitalità e integrazione, con pericolosa esposizione ad aggressioni razziste sia da parte di gruppi di razzisti che di uomini in divisa. Valga su tutti l’esempio del famoso artista africano René Bokoul***, rifugiatosi in Italia a causa dei conflitti in Congo, il quale, pur avendo ottenuto l’asilo a Torino, vive come un mendicante, senza un alloggio, senza assistenza, senza alcun inserimento in programmi di inclusione sociale, costantemente oggetto di discriminazione. I giovani Mohammed e Issah, sono profughi dalla Somalia che hanno incontrato ostilità e razzismo anche in Italia, dove sono approdati in un primo momento. Fuggiti a Malmö, in Svezia, hanno finalmente incontrato condizioni di accoglienza civili. Quindi hanno dimostrato di voler studiare e poi rendersi utili alla collettività. In Italia – lo scriviamo a malincuore, perché sogniamo di vedere un giorno il nostro Paese abbandonare la cultura xenofoba e tornare al rispetto dei Diritti Umani – li aspetterebbe un futuro tragico, senza alcuna prospettiva, mentre nel vostro Paese il loro piccolo sogno di vivere “come tutti gli altri cittadini” potrebbe diventare una realtà. Ringraziandovi dell’attenzione, attendiamo fiduciosi le vostre decisioni riguardo ai due ragazzi Somali.
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