Chiedi chi erano gli Who – musica
L’incontro alquanto casuale con la piccola foto che vedete qui, ha riportato chi scrive a più di trent’anni fa, quando non amava i Beatles o i Rolling Stones, ma gli Who. Guardateli bene: non hanno l’aspetto melenso dei quattro baronetti di Liverpool, il perbenismo di facciata, seppur simpatico dei ‘Fab Four’ ma neanche quella rabbia ostentatamente sopra le righe del quintetto rotolante che a lungo andare allappa come certi cachi. Apparentemente schiacciati tra i due colossi del rock dell’epoca, gli Who danno l’idea di una scontrosità tutta british, o se vogliamo di quella permalosità che tutti attraversiamo tra i quindici e i venti anni di età.
E forse proprio qui risiede il loro fascino. In questo impasto di fastidio e di supponenza temperata propria di chi sente che ha tutto il tempo davanti a sé e il mondo in pugno. E forse non a caso sono stati chiamati al concerto di chiusura delle Olimpiadi di Londra di quest’anno. Per esprimere quel senso di alterità e di diversità che in Europa solo la Gran Bretagna sa e può permettersi. Andateli a cercare su Internet e su Youtube i loro video e le loro canzoni, in una domenica possibilmente piovosa e provate con il loro cavallo di battaglia, My Generation. Verrete dirottati sicuramente sulla clip di un loro concerto al Marquee Club dove Pete Townshend distrugge la sua chitarra e da quel momento, certamente incuriositi, salterete da un video all’altro. Cercate soprattutto quelli degli anni ’60 che, opinione personale, sono i migliori. Di I can see for miles, pezzo psichedelico e modale del ’67 ad esempio ve ne sono tre, uno più divertente dell’altro. E poi saltellando saltellando giungerete probabilmente al video di uno show girato negli Stati Uniti, con esplosione finale (se non lo trovate http://www.youtube.com/watch?v=afjwxLXWQO4). E inoltre potreste aver voglia di vedere The Kids are Allright, Magic Bus, I can’t explain, Substitute, Pictures of Lily and so on. Se poi vorreste ascoltare o vedere la loro opera rock per eccellenza ‘Tommy’, non garantiamo. Sembrano il Banco del Mutuo Soccorso in trip da ‘Gotto d’Oro’.
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