CHI TRADISCE POLITICAMENTE GROTTAFERRATA?
Prima di commentare le galanterie indirizzate al nostro movimento in questi giorni, ove sembravamo descritti come un gruppo di matti scriteriati e scellerati dediti al masochismo politico più estremo ed incomprensibile (abbandono del ruolo, remunerato, di Assessore, perdita di un posto in maggioranza, ecc.), partiamo da un dato di fatto incontrovertibile – citato spesso – ovvero il programma elettorale. Dato che abbiamo sentito e letto (purtroppo da persone cui i cittadini hanno dato fiducia votandoli) affermazioni totalmente prive di contatto con la realtà, è meglio ricordare i fatti ai molti distratti.
I fatti sono il Documento Unico di Programmazione (DUP), che è la traduzione operativa dei contenuti del programma di mandato, votato da questa maggioranza con DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N°11 del 20/04/2023 con la proposta finale dell’adeguamento del piano regolatore al Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR – proposta peraltro immutata nel contenuto da dicembre 2022, già nota a tutti) inviata ai consiglieri di maggioranza il 18 aprile, per una attenta lettura. Per evitare fraintendimenti, riportiamo di seguito la fotografia del documento che i cittadini possono facilmente reperire sul sito del comune (pag. 106 del DUP).
Questo documento è stato votato da tutti, sindaco compreso. Elaborato dall’Assessore con il faro del programma elettorale, ci sembra talmente chiaro da non richiedere spiegazioni aggiuntive: “Adozione variante di adeguamento in C.C.” entro il 2023. Ci teniamo a precisare che lo strumento della variante è la modalità prescritta dalla norma regionale, non una volontà dell’Assessore (tra l’altro sarebbe stato possibile adottare una “variante semplificata” ovvero con tempistiche molto ridotte).
Una chiarezza disarmante, che rende incomprensibili non i comportamenti de La Città al Governo, ma i comportamenti e le parole della maggioranza intera! Ad agosto le forze politiche hanno detto no a questa proposta, cambiando improvvisamente piani e programmi. Ne deduciamo che, consapevoli che sull’urbanistica le maggioranze storicamente vanno a casa, l’inaspettata inversione di rotta sottende la dilatazione dei tempi il più lontano possibile, rinviando il tema dei temi (Piano Regolatore) ad un momento lontano, fino al momento fatidico in cui comunque i nodi verranno al pettine. La Città al Governo in questo quadro avrebbe dunque dovuto fare “ammuina” sul percorso del nuovo piano urbanistico, in barba al mandato assunto con i propri elettori.
Con il documento sottoscritto dalle otto (si, otto come in campagna elettorale, poiché nel frattempo si sono sdoppiate, NDR) forze politiche a sostegno di Di Bernardo, siamo tornati di colpo sul tema urbanistico ai tempi della campagna elettorale. Trascorso più di un anno si torna al punto di partenza, come fossimo al tavolo davanti al gioco dell’oca, addirittura contraddicendo un documento importante come il DUP, approvato solo poche settimane fa, da tutti, in Consiglio Comunale.
Noi abbiamo condiviso un programma tanto tempo fa, lo sottoscriviamo ora per allora dinanzi alla cittadinanza. Ci abbiamo messo la faccia, tutti, quando siamo andati ad incontrare le platee con i progetti futuri per la nostra Grottaferrata. Il sindaco e i consiglieri, allora candidati, si sono esposti in prima persona quando insieme abbiamo annunciato che avremmo finalmente dato una nuova veste a questo territorio e un annuncio è già di per sé un atto politico, quell’atto che avrebbe finalmente sancito il cambio di rotta da tutti condiviso.
Dopo lo strappo dell’11 agosto, tutte le forze politiche hanno diffuso comunicati nei quali si diceva che bisognava andare avanti e realizzare il programma. Ma a questo punto non si capisce a quale programma urbanistico si stanno riferendo o hanno in testa.
I comunicati delle forze politiche sono stati in alcuni casi sobri, in altri esprimevano stupore o disappunto, solo la forza da cui ci saremo aspettati maggiore vicinanza è stata oltremodo aggressiva. Il lavoro dell’invettiva, più o meno greve, lo hanno invece preso in carico le forze non presenti in consiglio e alcuni solerti giornalisti, dimostratisi poco curiosi ed inclini all’approfondimento, fermi in superficie anziché ansiosi di scavare per informare i cittadini nel modo più libero ed esaustivo (parlando anche di “tradimento”).
Oggi tutti si dicono costernati, che era necessario un maggiore confronto sul PTPR (anche se poi ci si contraddice dicendo che il PTPR non andava recepito in questo momento). Nonostante lunghi mesi trascorsi, numerose riunioni e disponibilità dell’Assessore, non un consigliere, non un assessore, non un segretario di partito ha mai bussato a quella porta, per un tema così importante.
Ci rincresce che questa maggioranza non abbia saputo tutelare tutti, che non sia stata garante della propria tenuta dando pari dignità a tutte le forze politiche, anzi relegando in un angolo proprio chi ha profuso impegno in tanti anni.
Insomma, anche questa volta, come tutte le volte che negli anni si è tentato di mettere mano ad un piano urbanistico abbiamo purtroppo assistito alla scelta del rinvio del progetto. Da qui l’isolamento del nostro gruppo politico e da qui le nostre strade si sono divise.
Non siamo stati noi ad aver tradito, non siamo stati noi ad aver cambiato posizione e stravolto i patti, non siamo stati noi a tirare chicchessia per la giacchetta, non siamo stati noi ad agire senza aver condiviso anche una sola volta, non siamo stati noi irresponsabili, noi ci avevamo creduto. Ma non saremo certo noi a tradire il nostro mandato dato dagli elettori, che ha avuto il solo difetto di compiersi nel rispetto di impegni condivisi con tutta la maggioranza e con i cittadini tutti.
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