CHI PAGA IL PEDAGGIO ?
Abbiamo letto un po’ tutto in questi giorni: dichiarazioni di vittoria, fine della crisi, aumento dell’occupazione, rilancio dell’economia … Tutto grazie a due autostrade … La panacea di tutti i mali. Ci preme sommessamente ricordare quali sono i costi ambientali di quest’opera e, soprattutto, perché la si costruisce. Iniziamo dalla fine. Il progetto è vecchio di 60 anni quando appunto negli anni ’60 avevamo il boom economico, un PIL altissimo ed effettivamente per le aree servite da entrambi le autostrade forse avrebbe avuto un senso un collegamento veloce. Parliamo di Pomezia, Aprilia, Latina, ecc … Ma il tempo passa e l’economia sceglie altri luoghi per la produzione, meno tassati e meno cari dal punto di vista del personale qualificato o meno e poi, non ultimo, lo smart working … Insomma pensare ad un rilancio di quelle aree attraverso la costruzione di 2 autostrade è pura fantasia. Ma ancor prima di tutto ciò è necessario tutto questo o è solo il modo di far riempire le tasche ad i soliti noti? Per quanto riguarda la Roma – Latina il Comitato che vi si oppone ha presentato più volte la proposta di messa in sicurezza della Via Pontina e la costruzione di un treno – tram che l’affianchi. Messa in sicurezza che vuol dire corsie di emergenza per tutto il tracciato (non escludendo la parte Latina – Terracina che attualmente rimarrebbe tale e quale), la eliminazione di incroci a raso, l’ampliamento di alcune curve che attualmente risultano molto pericolose, ecc … Nulla di ciò è stato mai preso in considerazione facendo rimanere così la 148 una delle strade più pericolose d’Italia (oltre 600 morti !!). Ricordiamo inoltre che il costo della messa in sicurezza è circa 1/6 di quello preventivato per l’opera. Veniamo ora alla Bretella Cisterna – Valmontone: per questa autostrada mancano i dati, non c’è uno studio sul traffico e chi lo ha fatto (Soc. Arcea alcuni anni orsono) scrisse: “Non ci sono i flussi di traffico sufficienti a giustificare l’opera”. Insomma, come si suol dire il gioco non vale la candela ed i pedaggi non avrebbero coperto le spese e fatto guadagnare il privato. In ultimo ma non per questo meno importante, vorremmo dedicare qualche riga a chi perderà l’attività, aziende agricole costrette a chiudere, posti di lavoro persi per sempre e che nessun autostrada potrà ridare. Agricoltura di qualità che ha sempre contraddistinto i nostri territori: vite, olivo, prodotti ortofrutticoli, ecc.. Vere eccellenze, da sempre. Ed anche il Monumento Naturale del Lago di Giulianello sarà vittima di questa devastazione. Questo l’ulteriore “pedaggio” che pagheremo, si perché nessuno ce lo dice ma le autostrade si pagano.
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