#Chi l’ha detto! ‘Dieci piccoli inganni’ letterari
Alcune citazioni letterarie tra le più famose. Se ci chiedessero di attribuirle a chi le ha scritte, saremmo abbastanza sicuri della loro provenienza. Invece, per stratificazione storica, ‘per tradizione’, ci portiamo dietro delle attribuzioni qualche volta imprecise, altre volte non proprio vere. La citazione si sa, veste di prestigio conversazioni e scritti e queste precisazioni, oltre a rimettere qualche puntino sulle ‘i’, sono delle vere e proprie ‘curiosità’ per amanti della lettura…(letto e adattato da Il Libraio – GEMS).
«Il fine giustifica i mezzi»
Con buona pace dell’utilitarismo di stampo machiavellico, questa citazione non è attribuibile alla lettera allo scrittore e pensatore politico fiorentino del XV secolo, autore, fra gli altri, del saggio critico Il Principe. Sembra, invece, che la semplificazione passata di bocca in bocca fosse stata in realtà concepita da Niccolò Machiavelli come segue: “Nelle azioni di tutti gli uomini, e massime de’ Principi […] si guarda al fine […]. I mezzi saranno sempre iudicati onorevoli e da ciascuno lodati”.
«Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo»
Francia illuminista, XVIII secolo, Voltaire (pseudonimo di François-Marie Arouet): ecco quali elementi verrebbero in mente, leggendo l’affermazione in questione. Il periodo sembra quello giusto, così come il tono della citazione, ma in realtà la frase è da far risalire a uno scritto del 1906 di Evelyn Beatrice Hall, un’autrice e biografa inglese che a sua volta pubblicava sotto pseudonimo, firmandosi come S.G. Tallentyre. E Voltaire? Probabilmente avrà pensato qualcosa di simile, però non l’ha mai messo nero su bianco. (segue)
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