Chi l’ha detto?
Facciamo un gioco. Provate a indovinare chi ha scritto o pronunciato le frasi seguenti. Sappiate che a questo gioco non si vince nulla; è un puro esercizio intellettuale, il piacere di averci azzeccato. Comunque è un test per l’intelletto: siamo ancora in grado di pensare liberamente o siamo troppo condizionati dai media, dai politici, dalla televisione, da internet, dai discorsi da bar?
Una caratteristica, bruttissima, dei nostri tempi (ed è riferito a tutte le età) è l’appiattimento culturale, di pensiero, di abitudini, di linguaggio, di modo di vestire, oltre alla grande tendenza ad andar dietro al primo che abbia un po’ di chiacchiera e un ‘bel modo di presentarsi’. Senza critica costruttiva, propositiva, incapaci di confrontarci e di fare anche due passi indietro se è il caso, senza sforzarci di esaminare la realtà da un altro punto di vista. Incapaci di contestualizzare (per usare un termine molto in voga) e di pensare al bene comune. Liberare la mente non è facile. I monaci orientali possono insegnarci tanti esercizi, ma occorre tempo, pazienza, costanza, umiltà. E poi, quante sovrastrutture mentali abbiamo. E quanti interessi personali che ci legano.
Ma torniamo a noi. Queste le frasi di cui bisogna scoprire l’autore:
«La forma negativa della libertà è la paura. La paura non permette di reagire, di parlare, di scambiare opinioni con le altre persone. La molta paura porta al razzismo.»
«Perché avere paura di chi ha una pelle, una lingua, una cultura diverse? Dalle persone che tu chiami straniere, potresti imparare cose meravigliose. Guarda un albero di ciliegio e poi uno di pesco… è vero, sono diversi, comunque belli e dal fiore di ognuno puoi scoprire nuovi profumi.»
Allora secondo voi chi le ha pronunciate? Un Ministro per l’integrazione, il responsabile per l’Italia dell’Unhcr (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), un volontario di Emergency, il nostro Ministro degli Interni? No. La prima frase è di Andrea G., la seconda di Benedetta G.: entrambi della quinta elementare di Rocca Priora.
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