Che disastro
Si fa un che dire su quanto accaduto e quanto potrebbe accadere se la situazione climatica dovesse perdurare nel tempo. Si piange giustamente per i morti da assideramento, per famiglie ed anziani rimasti isolati senza energia, privi di luce e senza riscaldamento. Nessuno, forse, si domanda però che mala sorte peggiore ci spetterebbe se i paesi fornitori dell’Italia di energia elettrica (Francia) e di gas (Russia ed altri) dovessero interrompere il flusso per loro contingenti esigenze; anche perché c’è un detto che dice “aiuta i tuoi e gli altri se puoi“. Mi ritorna in mente il referendum contro l’energia nucleare e le apparizioni in TV dei verdi, degli ambientalisti, di Di Pietro; tutti salvatori della patria e quindi della propria incolumità personale. Vorrei chiedere ai lor signori se in queste precarie situazioni il frutto dell’eolico e del fotovoltaico sarebbe sufficiente per soddisfare le esigenze di tutti. Analoga domanda è rivolta a coloro che hanno votato “SI” al referendum. A tal proposito mi torna in mente altro proverbio “Chi è colpa del suo mal pianga se stesso“. In questo caso però la dabbenaggine di taluni la pagherebbero tutti. Credo di non sbagliare nel dire che materie strettamente specifiche vanno lasciate a persone tecniche altamente qualificate e non al popolino succube della propaganda di qualche santone. La riprova sta nell’evidenza che l’Italia, indenne, è circondata da centinaia di centrali nucleari. Auguriamoci che il buon Dio mandi neve e freddo nei poli da lui predisposti.
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