Cgil e Sindacati scendono di nuovo in campo per la tutela degli immigrati
C’e’ bisogno di un tavolo tra sindacati, istituzioni, associazioni e immigrati per una soluzione piu’ degna” La recente approvazione della legge che ha legato fortemente il binomio ‘Immigrazione = illegalità’, come già avevamo denunciato, non solo non risolve i complessi e delicati problemi dell’immigrazione clandestina, ma li aggrava e rischia di spingere sempre di più gli immigrati, che vivono e lavorano da anni nel nostro Paese in una condizione di clandestinità e di “invisibilità”.
Questa normativa che possiamo definire razzista e xenofoba, il Governo è stato costretto a correggerla in tutta fretta con la successiva legge per la regolarizzazione di colf e badanti, perchè si sono resi conto che era necessario evitare denunce penali e recuperare dalla illegalità non solo le badanti, ma anche le famiglie che le utilizzano per la cura dei loro cari.
La CGIL continua a chiedere al governo nazionale una regolarizzazione generalizzata di tutti gli immigrati, comunitari e non, ed anche per gli italiani che lavorano in nero, ormai da anni, in tutti gli altri settori: edilizia, agricoltura, industria, commercio e servizi, perché solo attraverso l’emersione del lavoro nero con la regolarizzazione, con l’applicazione dei contratti di lavoro vigenti, con regole che valgono per tutti, si darà la possibilità ai lavoratori italiani ed immigrati di avere dignità di persone.
Una cosa ci deve far riflettere: questa legge è in vigore dal 3 agosto e già cominciano forti contraddizioni nella sua applicazione.
Lavoratori con regolare contratto di lavoro e permesso di soggiorno costretti a vivere nei nostri centri storici in case/cantine/tuguri, dove sono costretti a nero, pagando affitti da 200/400 euro per un posto letto, rischiano immediatamente di diventare clandestini proprio perché non hanno un regolare contratto di affitto per una “regolare casa così come previsto dalla legge” (questo vale solo per i clandestini, mentre non vale per gli italiani!) e questo è solo uno dei tanti requisiti previsti.
Questa legge, con i vincoli previsti, renderà difficile anche per gli immigrati “regolari” poter continuare ad esserlo, ecco perché diciamo che è molto pericolosa: perchè rischia di spingerli nella clandestinità, nella invisibilità.
E quanto sta accadendo nei nostri Comuni ci preoccupa moltissimo rispetto alle condizioni di coesistenza civile e di sfruttamento, non ultimo l’episodio accaduto ad Ariccia dove pochi giorni fa c’è stato un intervento dei vigili urbani, chiamati da cittadini spaventati per una rissa. Dall’intervento effettuato sono emerse condizioni molto gravi di degrado e di sfruttamento. Sono stati trovati lavoratori immigrati, in parte regolari e in parte clandestini, in veri e propri tuguri e sembra venisse pagato un affitto di circa 200 euro per letto per 7-8 letti.
Questo è il motivo per il quale, insieme a CISL e UIL, ci attiveremo per chiedere un incontro con i Comuni e con le Istituzioni pubbliche preposte del territorio per individuare soluzioni abitative adeguate e nelle norme di legge, per garantire un lavoro regolare, nel pieno rispetto dei contratti di lavoro e delle leggi, per costruire tutte quelle iniziative che permettano di avere le cure sanitarie necessarie, così come per la frequenza della scuola pubblica per i bambini.
Noi crediamo necessario che i Comuni, a partire dal Comune di Ariccia, così come chiesto anche dalla Rete delle Associazioni di Volontariato, promuovano momenti di confronto con le associazioni stesse, con le comunità di immigrati presenti e con i sindacati, per trovare insieme e condividere le soluzioni opportune e necessarie per una vera civile integrazione degli immigrati, di prima e seconda generazione.
Adele Cacciotti,
Segreteria Cgil Pomezi-Castelli- Colleferro-Subiaco
Ariccia, 7 settembre 2009
Allegato: Comunicato Stampa in Rtf
Ufficio Stampa Cgil Pomezia-Castelli
Francesca Marrucci
+39 333 3876 830
Per info: Adele Cacciotti +39 348 370 7056
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