Centro di documentazione ‘V. Scarpellino’: l’arca delle parole perdute
La regione invisibile. Poesia e dialetto nel Lazio (Tuscia meridionale e Campagna romana nord-occidentale) di Silvia Graziotti e Vincenzo Luciani; Poeti in romagnolo nel Novecento. Antologia di Pietro Civitareale; Le parole recuperate. Poesia e dialetto nei Monti Prenestini e Lepini, e Dialetto e poesia nella Valle dell’Aniene di Vincenzo Luciani; Le parole salvate. Dialetto e poesia nella Provincia di Roma (Litorale Nord, Tuscia Romana, Valle del Tevere), e Castelli Romani e Litorale Sud (Dialetto e poesia nella provincia di Roma) di Vincenzo Luciani e Riccardo Faiella. Un compito immane, quello che si è dato Luciani insieme ai suoi sceltissimi collaboratori, una sorta di squadra alla Indiana Jones Alla ricerca delle parole perdute: «Alla ricerca delle parole perdute? Sì. Non solo di quelle in cui si sono espresse le generazioni che ci hanno preceduto, ma di quelle in cui si ostinano a esprimersi le attuali e, ci auguriamo, le future, mantenendo quel prezioso bilinguismo che, nonostante tutto, caratterizza gli italiani e, nel nostro caso, i residenti nelle diverse aree della provincia di Roma». E ricerca dopo ricerca, quaderno dopo quaderno, ecco che si va realizzando un vero ‘strumento archeologico vivente’ che tanti appassionati della memoria chiama a raccolta per essere al meglio utilizzato. Le pubblicazioni, accuratissime, richiamano nella sobrietà delle veste tipografica la preziosità della carta stampata di un tempo e nell’accortezza del dettaglio il puntiglioso lavoro del cesellatore, e chiedono al lettore altrettanto amoroso rispetto e diligenza per fruire di un patrimonio d’incalcolabile valore che rischia di sparire nell’incuria pressoché totale delle istituzioni, e solo grazie alla dedizione di un fervente volontariato se ne sta salvando il salvabile. Nel caso dei Quaderni del Centro di Documentazione ‘Vincenzo Scarpellino’, si è verificato il felice connubio di ricercatori e autori straordinari e di un editore onesto, che nel presentare il progetto non potevano non ottenere il Contributo della Provincia di Roma. Molto presente Ugo Vignuzzi, professore ordinario di Dialettologia e Linguistica Italiana all’Università di Roma “La Sapienza”, con la sua prefazione a diversi testi e in qualità di relatore nelle numerose presentazioni organizzate nei vari comuni delle aree coinvolte nella ricerca. Cosa raccolgono questi quaderni arrivati per ora a dieci? La vita popolana nella sua interezza, nei suoi atti quotidiani e nelle espressioni tipiche del luogo, rimasti inalterati nei secoli. Un grazie particolare lo devo a Vincenzo Luciani per il suo Quaderno Dialetto e poesia nella Valle dell’Aniene, una indagine che si svolge nella zona Tiburtino-Sublacense arrivando a toccare la città di Subiaco, la mia terra d’origine, dove ritrovo la mia gente, il mio sangue e la mia profonda natura, la vita di campagna in tutte le sue manifestazioni. E ritrovo, come un regalo inaspettato, i tanti nomi con cui venivamo chiamate le lucciole nei diversi comuni, sia pure vicinissimi, in una stupenda gara di fantasia: luccicandrèlla ad Affile, lucciolapénta a Cerreto Laziale, lùccica a Subiaco, zizziripenne a Castel Madama, quacqualina a Marano Equo. L’ultima pubblicazione del 2010, Castelli Romani e Litorale sud, abbraccia anche i sedici comuni del territorio castellano – a detta dei curatori «i meno conosciuti e studiati nell’ambito della Dialettologia Italiana» – che preferiscono investire più sulla fama dei prodotti tipici locali che non nella tutela del patrimonio culturale; mentre per Velletri va citato il ‘caso’ di Roberto Zaccagnini – ‘o libraro – che con una serie di pubblicazioni a cura delle Edizioni Scorpius, tra cui Il dialetto velletrano, Grammatica ragionata e Vocabolario etimologico, è riuscito a cristallizzare ciò che il passaggio del tempo non potrà più danneggiare. «Un’opera che rappresenta senza dubbio alcuno un modello nel suo genere, da far conoscere e da proporre all’imitazione», scrive in una delle sue presentazioni ai libri di Roberto Zaccagnini Ugo Vignuzzi, la più eminente voce della dialettologia italiana. Continua la serie di presentazioni di Castelli Romani e Litorale sud nelle zone interessate con uno zelo a dir poco encomiabile, teso a suscitare un redivivo amore per un mondo che velocemente si va perdendo e in qualche modo si cerca di trasmettere. L’ultima presentazione del libro si è svolta a Frascati il 21 gennaio nella Sala degli Specchi.
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