Centri e periferie
Il sistema basato sulla gerarchia (o “piramidale”) è la totale antitesi di un sistema a rete (nodi e vie di contatto tra questi tutti ugualmente importanti). Aspetto aggravante è avere piramidi o “corti” più importanti delle altre rispetto al resto del territorio, fatto di “periferie” o borghi sacrificati in modo arbitrario o speculativo. Ricchezza e benessere, beni e servizi pubblici, vengono sempre più sistematicamente polarizzati o concentrati egoisticamente verso le piramidi più importanti, centrali. Roma o Milano per esempio: minibus elettrici a servire i rioni più signorili, serviti addirittura (Roma) anche da una società di pulizia urbana privata; municipi centrali più serviti (anagrafe) rispetto ai periferici. Nel caso dell’Italia, terra che in ca. 2000 anni è diventata una densissima popolazione di municipi, di realtà civiche, oggi vengono naturalmente privilegiati i capoluoghi di regione, seguono i restanti capoluoghi di provincia, i più importanti centri d’area e tutti i restanti centri, consentitemelo, “vassalli”, etc., con l’accento naturalmente posto sulle zone più signorili o “aristocratiche”. Il resto sono “periferie” e borghi da sfruttare o abusare in funzione della sopravvivenza dei centri, i “castelli” o le “corti” centrali. Una rediviva e sconcertante concezione o impostazione feudale che stenta ancora a essere superata, analizzando criticamente l’attuale realtà dei fatti. L’Italia come il resto d’Europa è uno straordinario mosaico di memorie e identità civiche, di zone rurali e naturali tutte ugualmente meritevoli di attenzione e cura per renderle più vivibili o godibili e turisticamente, la sfida da vincere con forza è dunque una politica realmente democratica, che la smetta di viziare e “riverire” le corti, quelle più egoiste o egocentriche, i municipi più centrali di queste città o di insistere nel drenare la spesa pubblica per creare nuove grosse arterie di comunicazione in funzione esclusiva o quasi di queste città e il loro insopportabile sviluppo. Occorre creare e ben sostenere questa rete di “aree metropolitane” e rispettivi servizi di comunicazione (ferrovie) che da più di dieci anni riempie la bocca dei governanti. Occorre governare bene la spesa!
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