Cento candeline per Bruno Martellotta
Numerosi gli interventi dei partecipanti che hanno contribuito a ricordare la figura del grande studioso, del quale ricorre in questi giorni il centenario. Dalla cultura poliedrica, generoso trascinatore è grazie a lui che alcuni giovani degli anni ’50, superando ideologie e censo sono entrati a far parte del Circolo Studentesco. Proprio loro, molti di quei giovani, per i quali lui è stato maestro e guida, ieri erano riuniti nella sala conferenze a soffiare metaforicamente le cento candeline. Nato a Lugano nel lontano 1915, il professor Martellotta è stato l’artefice della creazione di una piccola biblioteca, inizialmente gestita da volontari come ha ricordato Luciano Vergati; nata in uno scantinato, allestita con pochi volumi messi a disposizione dello stesso studioso sarebbe poi divenuta la Biblioteca Comunale di Grottaferrata. Nella gestione di questa biblioteca, quei giovani volontari ricavavano lezioni di democrazia e rispetto, nonché la consapevolezza dell’importanza di saper portare avanti un impegno preso, con responsabilità e gratuità. Dai frutti conosciamo l’albero ha rammentato il Magistrato Fabio Mazza, che lo conobbe nel circolo studentesco e lo ricorda, tra l’altro, per l’ equilibrio con cui dirigeva e moderava gli incontri tra loro studenti. Una vera scuola di dialettica la sua, che ha insegnato ai giovani a saper accettare il punto di vista dell’altro, pur nella diversità e divergenza. Un santo laico Bruno Martellotta: Maria Teresa Tamassia ex assessore alla cultura di Grottaferrata lo ricorda affettuosamente, con un riferimento biblico, come lievito che ha fatto crescere i giovani, trasmettendo in tutti loro il valore e la gratuità della cultura. La Corale di Grottaferrata diretta dal Maestro Di Biagio ha arricchito la serata organizzando il suo intervento e presentando al pubblico alcune tra le più belle canzoni classiche napoletane, compresi alcuni brani di Pino Daniele e commoventi canti della prima guerra mondiale. Il grande impegno del professor Martellotta nel formare le guide che accompagnano i visitatori all’Abbazia è stato ricordato da Padre Emiliano Fabbricatore, ora Monaco Emerito. Il 1915 è stato anche un anno che ha trascinato i giovani d’allora nella carneficina del primo conflitto mondiale, nel quale persero la vita 483 giovani grottaferratesi che vanno onorati nella memoria: il consigliere comunale Renzo Bongirolami e Sandra Mecozzi, presidente del Centro socioculturale di Grottaferrata, attraverso l’interessante sintesi di una ricerca e le immagini storiche proiettate sullo schermo l’hanno ricordato, rammentando anche il flusso di profughi friulani che, dopo la disfatta di Caporetto, furono ospitati nel borgo castellano sorto intorno all’abbazia. Il recupero della memoria, insegnava il professor Martellotta, crea una coscienza e il rispetto civile che vanno sempre alimentati, soprattutto nelle future generazioni. E dalla memoria, dalla ricerca scaturisce la ricostruzione storica di Grottaferrata nell’Alto Medioevo, come illustrato nell’interessantissimo intervento di Paolo Dalmiglio, presidente del Gruppo Archeologico Latino, anch’esso fondato da Bruno Martellotta. Dati alla mano, mostrati in video, lo studioso ha diradato le nebbie del tempo e ha guidato tutti i presenti alla nascita e allo sviluppo del piccolo borgo ch’era sorto presso la grande Abbazia dopo il 1004 e alla nascita di Grottaferrata nel 1848, cittadina che ha come peculiarità quella di accogliere e accettare il confronto. L’esperanto è la lingua che lega il mondo nella comunicazione: il Gruppo Esperantisti ha voluto intitolare proprio a Bruno Martellotta la sede nella quale verranno tenuti i corsi a Frascati. Musica e poesia hanno chiuso questa bellissima festa di compleanno alla memoria: al flauto Marco Ferraguto ha alternato brani musicali di Morricone, Piazzolla, Bach e la voce di Rita Gatti, presidente dell’Associazione Morgana, anch’essa parte del Circolo Culturale ha alternato ricordi e versi di Montale che il grande studioso amava …
Si risolve ben poco
con la mitraglia e col nerbo.
L’ipotesi che tutto sia un bisticcio,
uno scambio di sillabe è la più attendibile.
Non per nulla in principio era il Verbo.
Proprio un’efficace sintesi conclusiva dell’insegnamento di vita del grande uomo Bruno Martellotta.
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