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CENTINAIA DI ANTIFASCISTI/E CONTESTANO LA PAGLIACCIATA DI SALVINI AD ALBANO

Agosto 28
06:48 2020

CENTINAIA DI ANTIFASCISTI/E CONTESTANO LA PAGLIACCIATA
DI SALVINI AD ALBANO E LA MILITARIZZAZIONE DELLA CITTA’
Questo pomeriggio la città di Albano è stata “liberata” dalla presenza per nulla accettata di Salvini e dei suoi adepti intervenuti con 6 candidati sindaco di altrettanti comuni “castellani” e non solo, evidentemente per tentare la non-riuscita operazione di riempire piazza Pia.

Ai Castelli Romani la presenza di razzisti, fascisti e sessisti non è mai stata tollerata. Valga per tutti il mancato funerale di Priebke, il “capitano” delle SS boia delle Fosse Ardeatine. Oggi gli antifascisti e le antifasciste di Albano e degli altri Castelli non si sono lasciati/e intimorire dal dispositivo messo in campo dalla questura di Roma che, di concerto con l’amministrazione comunale, ha militarizzato tutto e ha fatto saltare il mercato settimanale creando un inutile clima di terrore, nonché gravi disagi a cittadini ed attività commerciali.

Nulla di tutto questo è servito. Salvini è stato duramente contestato da centinaia di antifascisti/e che sin dalle 14.30, nonostante il sole cocente e la giornata feriale, hanno eluso i controlli fino a quasi raggiungere il palco allestito per la triste figura del già dimissionario ministro dell’Interno. Solo diversi blindati messi di traverso e decine di agenti in antisommossa hanno trattenuto la folla che comunque si è fatta sentire per ore ed ha di fatto cacciato i pochi leghisti che provavano in maniera provocatoria a raggiungere il comizio.

E’ stato ribadito in piazza con cori, striscioni, cartelli e slogan che per la Lega e i suoi alleati razzisti da noi non c’è alcuno spazio. Abbiamo sottolineato che la nostra manifestazione nulla c’entra con il clima elettorale delle amministrative, né con il referendum costituzionale: sappiamo benissimo quali sono le responsabilità su sanità, devastazioni territoriali, scuola, lavoro e migranti anche di questo governo. Però la Lega ce la ricordiamo quando insultava “Roma ladrona” e i “terroni”, ora ha solo spostato un po’ più a sud la sua squallida propaganda prendendosela con chi sta peggio. Se il loro clima di odio non fosse una cosa seria, ci sarebbe solo da prenderli in giro, come per altro abbiamo fatto in piazza. Infatti, quello che chiamano “capitano” ha collezionato l’ennesima figuraccia scambiando nel suo intervento Albano per Ariccia mentre i suoi sostenitori avevano pubblicato l’evento nella città corretta ma in provincia di Latina. Qualche giorno fa aveva scambiato Rocca di Papa per Frascati, e così via.

La presenza cospicua di giovani che senza paura hanno affrontato la situazione per far sentire la loro voce contro razzisti e fascisti è stata importante, così come quella di “Non una di meno” e di una serie di altre realtà autorganizzate. Abbiamo coperto il discorso del buffone che con i suoi amici imprenditori da un lato, dirigenti sanitari e politici lombardi dall’altro sta veramente assumendo il ruolo di untore. E’ incredibile come da un lato sostenga che il covid non sia un problema ma che i migranti vadano cacciati perché porterebbero il virus.

Ci ha fatto piacere la presenza dei preti lefebvriani, gli integralisti cattolici filo-nazisti e ultrasessisti ortodossi, che hanno messo il becco fuori dalla loro comunità a 7 anni di distanza dai (tentati) funerali di Priebke.
Avranno sentito odore di “capitano”, e non possiamo che augurare loro di averlo presto come ospite a piedi pari il prima possibile.

La giornata di lotta si è conclusa con un corteo bellissimo che ha percorso il corso superiore e poi quello principale accolto dalla popolazione che dai balconi cantava insieme a noi “Bella Ciao” e le altre canzoncine dedicate agli ospiti indesiderati.

Dopo qualche ora, Albano è stata finalmente liberata da chi la vive e da chi lotta ogni giorno anche contro ciò che rappresentano questa sorta di terrapiattisti, alieni dal nostro quotidiano contesto, riciclati di ogni sorta.
Ai leghisti e “fratellastri d’itaglia”, che propinano i termovalorizzati come soluzione del problema-rifiuti, ricordiamo che la lotta popolare contro l’inceneritore proprio ad Albano ha bloccato finora questo scempio.
Anche per questioni locali, quindi, non hanno che da nascondere la testa sotto terra, ed assumere così una posizione più consona a quella del loro “caro leader” che tutti questi sedicenti follower mussoliniani dicono giustamente di voler seguire. Glielo auguriamo di cuore.

Chi semina vento, raccoglie antifascismo.

Bacioni

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