Centenario della fondazione del Partito Comunista Cinese
Roma. All’Ambasciata della Repubblica Popolare di Cina, è stato reso omaggio al centenario della fondazione del Partito Comunista Cinese. Invitati fratelli il Partito Comunista Italiano e Rifondazione Comunista
“Compagni avanti il gran Partito, noi siamo, dei lavoratori, rosso un fiore in petto c’è fiorito…” Sono le belle parole, naturalmente accompagnate dalla buona musica diffusa in sala, dell’Internazionale. L’inno dei comunisti di tutto il mondo. E’ la parte finale, con bella chiusura non troppo spontanea, ma neppure inutilmente ingessata. L’accoglienza è stata affidata alla Ministra ZHENG Xuan che ha condotto tutti i lavori con grande padronanza della lingua italiana e con guida sicura del confronto. E’ stata la giusta conclusione di alcune ore di riflessione, confronto, approfondimento che tre partiti fratelli – certamente uno molto maggiore, il PCC, considerando i suoi 91milioni di iscritti e l’indubbio successo e capacità di guidare la seconda potenza più grande al mondo che è la Repubblica Popolare di Cina, socialista -. Gli altri due partiti fratelli sono Rifondazione Comunista e il partito Comunista Italiano. Decine e decine i giovani comunisti cinesi presenti in Ambasciata, così come decine e decine, fino a riempire l’ampio salone i compagni di Rifondazione e del PCI intervenuti. Interventi con domande. Risposte intrecciate tra l’Ambasciatore LI Junhua , Maurizio Acerbo segretario di Rifondazione, e Mauro Alboresi segretario del PCI. Le domande fatte sia dai giovani cinesi che dalla platea ospite dei compagni italiani hanno puntualmente messo in evidenza ancor più dettagliatamente e senza infingimenti i temi centrali della fase storica mondiale, delle tensioni e delle necessarie risposte di pace che occorre perseguire, della inutile azione provocatrice degli USA e della cricca del G7. Tutte analisi, giudizi politici e pensieri per il futuro che i tre oratori – abilmente e fedelmente tradotti in differita (in italiano o in cinese a seconda di chi interveniva) hanno potuto offrire come pensiero che la platea accoglieva con applausi convinti. Questi i quesiti posti dalla delegazione del PCI: 1) Al vertice G7 si è assistito ad un tentativo di rinsaldare i legami euroatlantici, per ridisegnare gli accordi internazionali. Tra questi, molto citato, è stato il progetto Belt and Road Initiative, con il Premier italiano che ha accennato ad una revisione del MOU. Cosa ne pensa di questo atteggiamento e cosa ritiene si possa fare insieme per sviluppare i rapporti italo-cinesi anche nel contesto della BRI? 2) Come PCI siamo seriamente preoccupati del rischio di una nuova guerra fredda che avrebbe nella Cina l’avversario strategico del nuovo blocco euro-Atlantico. Non solo questi deteriorerebbe i rapporti euro-asiatici e cercherebbe di mettere in difficoltà lo sviluppo cinese ma, come ci insegna la storia, avrebbe delle pesanti ripercussioni interne con un’aggravarsi delle condizioni della classe operaia mei paesi europei e la repressione di ogni forma di dissenso e lotta. Qual’è il vostro giudizio sui pericoli di questa nuova guerra fredda e cosa possiamo fare, tutto assieme, per fermarla? Oggi all’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese a Roma è stata una bella giornata dedicata al Centenario del Partito Comunista Cinese. L’ambasciatore cinese LI Junhua ha ringraziato i partiti e tutti i compagni e le compagne italiani per il sostegno dato alla Cina in questo momento dove è sotto attacco da parte della Nato, degli USA e delle colonie europee. Si è ribadito che il Marxismo, il Socialismo, sono l’unica via per un mondo in pace e prospero e che il PCC persegue la stessa via intrapresa 100 anni fa, quando in 13 su una barca, comandati da Mao Tse Tung, fecero il primo congresso del partito. Oggi, sotto la guida del compagno segretario generale Xi Jinping, la Cina continua l’evoluzione del socialismo dalle caratteristiche cinesi e per la costruzione di una società moderatamente prospera. Una grande giornata. Il Partito Comunista Cinese è più che pronto ad aiutare e sostenere il movimento comunista internazionale, a partire dall’Italia. Nella giornata oltre ai discorsi di Acerbo ed Alboresi, ci sono stati anche gli interventi del Rappresentante giovanile dell’Ambasciata, Consigliere ZHANG Yanyu; del Rappresentante giovanile del PRC-SE COLAPRICE Vincenzo; e del Rappresentante giovanile del PCI, FERRARO Salvatore. Oltre i saluti fraterni anche libri-guida sulla attualità, cultura e storia cinese distribuiti a tutti compagni e le compagne che hanno partecipato al seminario. Intanto, sabato 26 a Roma Tiburtino III, in via del frantoio 9c, presso il circolo Arci “Concetto Marchesi”, il Partito Comunista Italiano ha organizzato un momento pubblico proprio sui “Cento anni del Partito Comunista Cinese”. Ci saranno gli interventi di Alexander Hobel, della segreteria nazionale e responsabile del Dipartimento cultura; Francesco Maringiò, del Dipartimento esteri; Norberto Natali ex dirigente del PCI; ZHANG Yanyu, capo della sezione politica dell’Ambasciata della repubblica popolare cinese in Italia; e le conclusioni del segretario nazionale Mauro Alboresi. I lavori saranno coordinati da Celina Angelini.
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