Figurine – Cencio Vendetta
Un personaggio adatto a un’ideale raccolta di figurine è il brigante Vincenzo Vendetta, Cencio per gli amici. Nacque a Velletri nel 1825 e venne decapitato 34 anni dopo da Mastro Titta, in trasferta a piazza Cairoli. Cosa aveva fatto Cencio per meritarsi la “sfumatura alta”? Si era dato molto presto all’arte della rapina e dei furti con destrezza.
L’accoltellamento di un carabiniere pontificio fece drizzare ulteriormente, e simultaneamente, le orecchie agli abitanti dei Castelli e ai giudici dello Stato della Chiesa che, precisi al millesimo, gli affibbiarono un ergastolo, sessantacinque anni di carcere e cinque di lavori forzati. La pena, secondo i calcoli, si sarebbe potuta agevolmente estinguere nel 2010, se Cencio non avesse avuto la bella idea, nell’aprile del 1858, di rubare l’immagine della Madonna delle Grazie e relativo tesoro. Un’Operazione San Gennaro ante litteram, con lui nel ruolo del ladro gentiluomo che, professandosi innocente, si impegna a riportare il maltolto a san Clemente, e le sue due cognate (e amanti) a far da palo. L’immagine sacra fu effettivamente riportata a furor di popolo in chiesa, ma il Tribunale di Roma lo condannò ugualmente alla pena che sapete.
Raccontano le cronache che “er boja de Roma”, passato er ponte, fece calare la pesante lama sul collo di Cencio la mattina del 29 ottobre 1859, alle 7. Minuto più, minuto meno.
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