C’E’ NECESSITA’ ED URGENZA di essere di nuovo in piazza ad Albano
Sabato 13 C’E’ NECESSITA’ ED URGENZA di essere di nuovo in piazza ad Albano.
Dalle ore 10.30 in piazza San Pietro, a metà corso Matteotti, il Coordinamento Contro l’Inceneritore promuove e organizza un presidio con assemblea pubblica e distribuirà centinaia di brochure informative sui rischi delle centrali biogas-biometano.
Diamo sostanza con la nostra presenza alle ragioni che da 15 anni vedono costantemente impegnate le persone di molte località dei Castelli.
Perché si è riusciti finora anche così a fermare i progetti sull’inceneritore di Cerroni e bisogna fermare anche questa pericolosa speculazione, dello stesso segno, sempre nella stessa maledetta discarica di Roncigliano.
https://stopcemento.noblogs.org/2021/03/08/sabato-13-marzo-ore-10-30-di-nuovo-in-piazza-ad-albano/
PRESIDIO CONTRO L’IMPIANTO RIFIUTI-BIOMETANO A CECCHINA-RONCIGLIANO
SABATO 13 MARZO – ORE 10,30 – PIAZZA S. PIETRO ALBANO
E’ il caso di cominciare a far vedere l’opposizione alla messa a profitto del nostro territorio tramite l’uso dei rifiuti con la presenza di esseri umani in carne ed ossa.
L’impianto proposto, sempre nel sito della discarica viene presentato come gioiello della transizione verde.
Benchè il signor industriale abbia già modificato il progetto originario, utilizzando la forsennata corsa alle osservazioni presentate anzitempo, cancellando il modulo REMAT (recupero materia) proposto in pieno vincolo del fosso di Valle Caia, rimane la sostanza: decine di mezzi pesanti ogni giorno trasporteranno le 120.000 tonnellate anno, 400 t giorno da stoccare nell’area devastata da 40 anni di discarica e TMB, tenere in piedi la fermentazione nei digestori, estrarre il metano dal gas
sporco così prodotto, portarlo a liquefazione e raccoglierlo in bombole, come l’anidride carbonica. Il signor Cesaro dopo aver incassato congrui incentivi continuerebbe a fare cassa con la vendita di metano e C02, gli rimarrebbe da pagare il gas fossile Snam che brucerebbe per alimentare la fermentazione.
Il cerchio si chiuderebbe ancora una volta sulla pelle delle solite nostre popolazioni.
Per questo non può bastare fare conferenze telematiche e far volare pezzi di carta.
Serve l’impegno visibile in prima persona, quello che ha impedito la costruzione dell’inceneritore e che ha spinto tutte le amministrazioni ad adottare una raccolta differenziata che, bene o male, ha dimostrato come per trattare i rifiuti si può fare a meno di discariche, TMB e mostri industriali vari.
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