Sfogliando le pagine di un libro di storia, può succedere a volte d’imbattersi nella riproduzione di un quadro che raffigura la fucilazione di Massimiliano d’Asburgo. Anche se quasi certamente non
Ragioni che scavano il mio pensiero nel futuro. Parole silenti che urlano rabbia. Angosce per un futuro che non appare. Incubi che accecano il piacere. Ma il mio animo s’innalza
Sono pressata… Ho un sacco di pensieri che mi schiacciano che pesano su di me come macigno… …Ma dove sono i pensieri come faccio a dire che mi schiacciano come
Nuvola d’oro Nel cielo d’agosto Venata appena Dal sangue del tramonto Pulpito di predica Consacrata agli dei Indifferenti I ciliegi sono fioriti Sotto la pioggia Semplicemente Abiti zingari attorno Al
Livido pallore che ti spegni al tramonto del mattino sulla rosa di stelle: rugiada.
In faccia al sole sospeso sui pini e sulle cupole, le spalle ai ruderi dei mercati di Traiano, infagottato in ruvido cappotto incolore, le esili gambe accavallate perse nelle braghe
rapido frullar d’ali destò nel petto il tuo improvviso apparire; come d’inquieto passero, prigioniero, smania di volo.
Mi spesi ammaestrando una formica Era il tempo della detenzione Senza volerlo uccisi la mia allieva
Stupefacente vita meravigliosa realtà di un sogno vividescente
Dell’eterna volontà che gira a vuoto come vite dentro fessura spanata ti saprò ridire, più in là, fuori dal magma del presente che non ammette uno sconcio divenire. Demonio spento
Ad ogni tocco verso il mio corpo mia mente ricostruisce idea del mondo ch’è intorno a me Ogni scena che riemerge ha me nel suo centro Non è concepibile in
Sulla scena della vita è calato ormai il sipario, non ci sono vincitori e neanche grandi attori, a me resta la gran pena, di uscirmene di scena! quel sorriso che
La moquette gialla (più o meno sbiadita) rotola accanto al fiammingo (assieme percorriamo quella strada) Chissà se il sole ancora una volta gli volterà la faccia?
Nel crepuscolo di questa vita Mi piacerebbe riposare appoggiato su un albero robusto & ripensando a tutto quello che ho combinato Sorridere con maliziosa riconoscenza
Giri giri corri e torni Ma dove butti questi giorni? Aspetti qualcosa da chi? Da lei che non sa nemmeno che sei qui Pensa a te dalla mattina alla notte
Grigia l’alba e grigio anche l’umore, nemmeno un’auto per strada fa rumore… Dorme il Paese che nel sole non spera… Dormirei anch’io fino a Primavera!
Anno Nuovo, Vita Vecchia, col lavoro che ci aspetta e gli impegni famigliari, giorni dolci… giorni amari… Ma nuova, almeno, sia la passione per le cose della vita; un po’
Scrutando dentro di noi vediamo il nulla e l’infinito, e cerchiamo sempre di capire chi, dei due, c’è più gradito; poi ci guardiamo attorno con gli occhi dell’anima, scoprendo all’improvviso
Cerco un cantuccio nascosto Lontano dalla folla immensa E dalle luci scintillanti. Il silenzio ha una musica strana Che inonda l’anima E la sublima. Dolci corde vibrate nel cuore Suonano
Cielo, del divenire in canto come un cuore sono l’infinito volo più all’interno dentro me se spiuma l’azzurro nuvole, spuma di cristallo che dal palpito dei mondi esplose, dove universale
Mi son lasciato cadere in goccia d’emozione Volo torreggiando giù nel profondo Sento il mio corpo Oscura luce precipita dalle stelle Si libera un bagliore il mio centro si colora
Affondare la voce in un notturno di Chopin Accarezzare la brezza dell’assolata verità Scolpire col batticuore pregiate armi indistruttibili Ragionare su crepuscoli cosparsi di stelle Ricamare vernice su pareti di
Quando inaspettatamente, lungo l’incerto percorso che volge al traguardo, mi assale uno strano senso di disagio e non riesco ad afferrarne il perché. Quando, dopo un lungo pomeriggio, alla fine
ON Sinapsi in corso Distratto perché in cerca di concentrazione Un termine per l’inesistenza è facoltativo Un pensiero per ogni passo La Popart non è poi così popolare, il Surrealismo
Sputa una qualsiasi lettera, virgola, parola, rima, versetto, poemetto, sberleffo, cocktail di alfabeti. Sputa un qualsiasi odio et amo, lunedì stanca, la mamma di domenica, il ragazzo di sera, il
C’è chi dice che intristisce e chi dice che incupisce, pioggerella fina fina di rugiada sopraffina che si posa sulle foglie, ormai gialle ormai spoglie! il suo giorno viaggia in
andavo solo, ho udito delle foglie secche sospinte dal vento, il rumore saltellante, come ruvida carta da presepe: montagne, fiumi, sentieri che le mani accarezzano prima di serbarle per altra
sogni illusioni speranze aspirazioni poi viene l’affanno di ogni giorno il chiasso l’amarezza il mondo intorno così trascorre il tempo vola via un attimo ne chiama un altro e tesse
Setacciavo fiumi per un granello d’oro Mi punse lo scorpione rinsavii morendo