Si soffocava per la luce ardente, ma gli sguardi suoi erano come raggi…. Sussultai appena, che ammansirmi poteva. S’inchinò: «Dirà qualcosa» pensai. Dal volto il sangue si ritirò. Come
Non ho più parole, Ho perso ogni voglia di cantare. Solo mi rigiro tra stanze Improvvisamente toppo grandi. Restano soltanto ricordi Ciottoli per erigere confini.
Ora il mio cuore e’ come pietra del Carso. Cercano i miei occhi oltre il grande golfo la terra dove sono nata. Domani, senza confini, sara’ di nuovo mia.
Dimmi, se io ti mostrola mano aperta, cosa riversi?Forse dodici labbra di destinoo nervature di una vita vecchia? Un monocolo batte sull’asfalto,viola recensioni a non finire:mi trovo sopra i vecchi
Ci vengono incontro i pianeti,ma quanto, più in ansia l’ascolto,il cuore dell’uomo è lontano.
Solitaria una fogliaGoccia di sangue d’animeMi è caduta vicino.Chi legni lento percuoteIn questo cuore soprasenzienteSoglia di tutto, su uno scalino?
Vedo la luna ma non la sentomentre un vento si alza.Essa tacecome tacciono i miei pensieriche cercano pace. C’è silenzio, nulla si muovein questo momentodi pura dolcezzache dura pocoma è
Quando venne l’autunno, ai vetri griginoi rigammo col dito i nostri nomi.Quanto tempo volò… Baciasti alloraaltre labbra, dicesti altre parole. Sul mio scialbo rancore, un’altra nebbiaora lava il tuo pianto.
Vagando da una galeraa un fiume in pienaa giugno ma forse era gennaiomi trovai davanti a un cancelloche, benché spalancato,mi lasciava incerto. Sono stato in prigione così a lungoche, benché
Esprimo la bellezza di ruscelli e montagnegrazie all’arte della poesia,blatero di vento e di lunagrazie al magico potere del vino. Lo ammetto, poesia e vinosanno annebbiarmi la vista, ma primache
Credimi, se tutti i tuoi diletti incantiChe oggi ammiro sì teneramente,Domani si rivelassero infranti,Per magia d’una fata, di repente, Saresti ancora adorata come adesso.Se la tua grazia dovesse svanire,Ogni mio
… amore, convinciti, è una seracome le altre,ci faremo luce insieme,ora, fra poco,dovròpur ritrovarla la lampada. Era quisolo un eterno fa.Amore, il gioco– aspetta, abbi pazienza-sta per ricominciare: nessunaassenza, manchi
Sulla spiaggia solitariadi un mare silenziosovorrei cogliere un fioresbocciato in una stagioneche non mi appartiene.Se volessi, potrei?
Un’eco dal cuore sussurra: “Prendimi prima ch’io languisca, Che diventi diafana, azzurra, Che impallidisca, che sparisca!” Come una farfalla l’afferro, Non già per sbalordire il mondo, Ma per rendere
Camminando fra i veicoli del mio paese … Tra Via Savelli e Via Intreccialagli …… Ritorno ragazzo.. ragazzo io… Con le corse tra i vicoli bui ..e i baci
Non è concesso frantumare castelli di cristallo con gli acuti. Leggi in silenzio il giornale. Comprenderai che è normale accoltellare la tua compagna di letto.
Tutti i colori del mercato di Guttuso si sono spenti, anche le torri del sognante De Chirico sono traballanti e le muse bianche hanno la testa tra le gambe
Per pochi che li amano sono ancora là a fare i giochi con la matita
Sassi-Pietre-Massi Rovi-Mirto-Ferula Per la macchia violenta violentatori di vita ripercorrono i passi di libagioni bestiali. Fuoco-Vento-Maestrale Caldo-Acqua-Sudore Per terreni di pianto animatori di morti osservano i danni di distruzioni
Volevo fare incantesimi far spuntare – che so – il sole a mezzanotte o comandare a cenni il volo degli uccelli. Volevo essere sibilla che ammalia l’alba col pallore
Intatto, forse quasi infranto, di bostik mal condensato scabroso scapolo sposato, dentro il tubetto confluito. Mentalmente amanti, vicini, ma detestandoci ben oltre il derma percepibili di un incompiuto, primigenio,
Un cadavere ammucchiato con altri. Migliaia di cadaveri in pochi metri. Il cielo scuro privo di emozioni felici, la tristezza avvolge la Terra. I cannoni tacciono, il mio cuore continua
Le mie parolesono legatein un solo nodoalle grandi rocce,agli alberi immensi,in un solo nodoal mio corpo,al mio cuore.Possiate tutti voi aiutarmiEsseri Celesti,o Giorno,o Notte.O tutti quanti voi,guardatemi, sono una cosa
Acqua e lacrime sotto la docciaocchi che rimbalzano su occhischiuma e angoscia sulle mattonelle Sudori e dolori sulle panche sbilenchevoci e sguardi chiusi negli accappatoipareti stanche di tacchetti e bestemmie
Evocar le immagini supernele Madri, telluriche e assassinele forme primordiali di creazionesulle rive delle acque prenatalisempre più vicineche scorrono possenti nelle venee ricordare i miti del profondodetti senza inizio e
Io sono l’aria che respiri,il mare dove nuoti,la sabbia dove camminilasciando un segno del tuo passaggio.Il tempo scorrein questo corpo preso in prestito, ma nessuno mi toglierà quella luceche vedo
Era una sera d’estate, il caldo ancora regnava nell’aria.Attraverso i vetri dell’auto in corsascorrevano veloci le luci del porto.La tua mano si posò sulla mia, improvvisamenteun calore sali sulle mie
Lavorano lungo la strada ferrata,hanno divelto le mie ginestre,Le ho viste, sentite fiorireogni primavera.Ogni volta ho chiuso gli occhie sono state ricordo di luoghi lontani.Ora dovrò chiudere gli occhianche per
Città dei politicie dei gatti, Roma sorniona,con tassisti gesuitici e preti matti,città mammona,astuta battona.
Restano i segnidel tuo strisciare sulla sabbiabambino curiosodi arrivare al mare,stupito della rena che fugge dalle ditadei ciuffi d’erbafacili da estirpare.Senza mai alzare il capo,affascinato dai sassie le conchiglie,che porti