Vanno a gruppi i migranti come uccelli persi nei cieli disorientati e non mangiano mai coi piedi sotto la tavola.
Sarà perchè la polvere sotto il tappeto è più facile. Sarà perché i sepolcri imbiancati
Era Settembre, l’autunno rubava i colori rimasti nei rimasugli dell’estate spingeva le sue mani sulle foglie
qualcuno la forma adora soltanto, la forma che solo alla luce viene quando la cosa è nata
Non c’è seme che questa terra dagli anni indurita riesca più ad aprire.
Trovai a San Nicola la tomba di sassi col cuore di sassi col fiore di sassi
E mi svegliaiin un oceano di piumeesploseAironi impazzitidivaricavano il loro voloal centro della paura
Ho sempre navigatonel mare dei miei dubbiAlfine di mia vitaho appreso con forza
Siedi davanti alla natura: guarda, concentrati, sii umile e pronto a sentire i suoi fremiti e sussurri, il suono dei suoi colori.
La mia poesia sembra una notte lunare, una quiete sconfinata; quando la fragola dolce nei borri appare e l’ombra è più grata.
Il silenzio chiama il silenzio. Il dolore il dolore. La vita il vivere. E la notte il rimorso dell’addio.
Il sentiero del Nulla Etemo si apre, lenti fossati e aride colline attendono l’io.
Di quel che è appena trascorso ed è subito adesso i sorrisi e gli scherzi appena fatti nuovamente ora la memoria aperta
Giungerà l’amata, mi circonderà con le sue braccia, coglierà ogni cambiamento, comprenderà ogni inquietitudine.
Cosa può fare una semplice rosa contro la guerra infinita ? Nient’altro che essere vita contro la vita tradita.
Mi dici che il silenzio è più vicino alla pace delle poesie ma se in dono ti portassi il silenzio
Settembre, andiamo. E’ tempo di vendemmiare. Ora in terra monticiana i miei vignaroli lascian le case e vanno verso Pantano:
Tra i fìtti arbusti, irti verso il cielo terso, un alito di vento porta la tua voce intorno, prigioniera di quei rami verdi.
Se fosse un uomo, peccherebbe di ambizione. Se fosse un’opinione, si perderebbe nel dubbio.
Maschere greche di Antichi Dei Mi sorridevano tra le nubi, e io gli parlavo mentre dalla mia bocca uscivano parole di cristallo,
Ho trascorso la vita a salire e scendere scale, per abbracciare e sorreggere, per essere abbracciato o sorretto
Componeva versi col gesto imperioso e indocile dell’artigiano che su ferro o legno
I bambini giocano alla guerra. E’ raro che giochino alla pace perché gli adulti da sempre fanno la guerra, tu fai “pum” e ridi;
Se sapessi cos’è non chiederei cosa mi tiene sveglie le notti Paura, morte , vita
Chiedo quiete all’acqua lacustre e marina, mi seducono i laghi, mi stordiscono i mari: rami d’ombra sotto il tufo, spire infinite di luce
Si può vedere dall’altovolando senza mai planare.Volteggiando dentro un sognosenza mai urtare altri pensieri
Denti serrati occhio di brace mano sul timone il nero mare porta lontano la mia vela cieca
Ti avrei già raggiunto se la realtà fosse in sintonia con il segno, ma al contrario siamo oltre senza accorgecene.