Ero con voiQuando sognavamo assiemeEro con voiQuando nulla avevamoNella pioggia ci dissetavamo
Amate i poetiper quello che sonofragili uominiche hanno bisogno di voiper ingentilire il mondo
Vedo ancora quella piccola donnaaddormentata tra i filari,accarezzata da cuscini di pampini.Sul viso l’ombra meridiana
Mi hai portato al maree io ho sognatola collina fioritaardente di papaverie cori d’altro tempo.
La lotta silenziosa della donnaa mani nudea petto nudoe fiori fra i capelli e fra le labbrae cielo dentro gli occhiche sfavilla.
Per la lucertola che fugge,impazzita,il tagliaerba è un terremoto,devastante.
Non è infinito il cielo,che l’Eterno sovrasta.Poveri occhi umani,che all’orizzonte si fermanose l’intelletto non rischiara l’Oltre.
Racontami,come quel giorno che era primavera,e mostrami, la corolla sullo stelo dell’innesto di rosae sul petalo la coccinella rossa.
Volano i sognicome aquilone sospinto dal vento.Volano i sognitrattenuti dalla quotidianitàcome il filo trattiene l’aquilone.
Resta per meil solel’astro più amatoOggi lo spiavodal buco rotondoin un vecchio muro
Lo sguardo d’una stella umida cadesul prato, la tempesta acre respirafra gli alberi animati, un soffio radele vie, un inquieto profumo delira.
chi c’è sotto il piaceree che cos’è il piacerechi c’è sotto il doloree che cos’è il doloreche di provarsono qua soprasempre lo stessoma di ch’è fattoquando a piaceree quando a
In caligine di mentequal fanghigliafluttuanteocchio veloce corrinulla vedisolo nel pianto raccogliesplosioni di luceaperturesu sentieri ignoti
Umide, gelate o roventisono le mura di una cella a 4 stelle,che fanno ombraa chi riflette invano:
Dove tu passi si fa autunno e sera,azzurra fiera che fra gli alberi risuona,solitario stagno nella sera.
Un momento bambino e un momento giovaneintriso di desiderio, un momento privo di mezzie un momento stracolmo di ricchezze,
Non dire mai “domani”, mai non dire“sarò sempre felice”: il tempo volae d’un insetto il capriccioso volonon è più certo e lento del destino
Le tue lacrime, Jan,le berremo fino in fondo,sono amare come il doloree bruciano come carbone ardente.
Libri e paroledi principi e papicon guerra e morte.Piccoli preti
Fonte, purezza, energia,dissetano il pensier mio:come le stelle appagano la notte,come la luce imprigiona il giorno.
Fuggi da quei poetastri, fuggi viada tutti quelli che non han da direda quelli che confondon la poesiacon l’arzigogolare e l’infarcire.
Non chiedermise ho mangiato,se ho latte e panedi riserva, se ho bisognodi chi mi aggiustiqualsiasi cosa rotta.Non chiedermise ho dormito stanotte:anche ad occhi aperticontinuo a sognarti.
Meglio prima,prima, che faccia notte,prima, che si infittiscono le nebbiee offuschino la vita.
Da quanto ho fatto, da quanto ho dettodi scoprire non cerchino chi fui.C’era un ostacolo che mi fermava
Perchè piangono, tristii tuoi occhi verdi?Non credi all’amoree insistinel pianto.
L’ansie dell ‘uomo volanocon ali iridescentisi sfanno all’urto tristedel tempo e della vita
II mio obiettivo è quello di lottarecon successo per la libertà,perché noi studenti esploriamo le stelle