Scaccia l’albale ombre della notteil vento le sollevae mugola tra i ramiancora verdi
La fogliolina esileil ramoscello ricurvoportatore di gemmeoblunghe e rigonfie
Smania quest’uomo per la dittatura,e presto sovvertirà lo Stato:uno Stato su l’orlo della crisi.
Il contorsionista nel bar, melanconicoe zingaro, si alza di colpoda un angolo e invita a un rapidospettacolo. Si toglie la giacca
Non accetti nulla,ne promesse, ne pacene profumi di pellema sei oscura e lontanacome la terra
La luna nello specchio del comòscruta per milioni di miglia(forse ammira orgogliosa se stessa,ma senza sorridere mai):
È stata una vestaleuna giovane donna a portarti il silenziosui monti della morte.All’uomo la solitudine fa paura
Se tu fossi un edelweissIo scalereiLa montagna azzurraPer coglierti
Camminavo in fretta, in fretta,Nella via dal lungo muro,Un muro che s’allungavaPiù della mia sveltezza,
Sarà ora di chiudere, amore,che smetta di fare la guardia al cementotra piazza Tricolore e via Bellini,di coprirmi la faccia col giornale
Dolce, dolce è il saluto degli occhi,E dolce è la voce nel suo saluto,Quando l’addio s’è logorato, e svanisce
Sempre sia il mio cuore aperto ai piccoliuccelli che sono il segreto del viverequalsiasi loro canto è meglio del sapere
Esce in macchina, e va a fareLa camminata artificialeIn palestra sull’apparecchio. RientraIn ascensore, e fa poi i gradiniSu e giù nella stanza da ginnastica.
In nome del Signoreognuno vanta la propria religione,la casta, la setta ela propria imposizione.
Il drago al mio servizioha finito il fuoco.Striscia ora sul crateredelle acque immote.Il drago al mio serviziodomani lo mando in pensione.
Nell’ingranaggioFiniscono gli ingenuiE i più malandriniTutti peròVengono trituratiAllo stesso modo
Penetraodore di ceneredalla finestra aperta:nell’ariaessenze di bosco,
Certo alla fine bisognerà scegliereSe stare coi saltimbanchi fasulliChe vendono le stesse perlineRiscaldate ogni giorno in tv
Mi chiedo quanta gente in questa cittàabita in camere ammobiliate.La sera tardi quando spio tra i palazzigiuro che c’è una faccia a ogni finestra
Ho il timore di perdere il prodigiodei tuoi occhi di statua e la cadenzache mi posa di notte sulla guanciala solitaria rosa del respiro.
Gli eroinon hanno armi,non seminano dolorelo alleviano col loro carisma…
La libertà non verràoggi, quest’annoo maitramite il compromesso e la paura.
No! non è morta l’acquaodi il lucciofa saltare la preda.No! non è spento il cielo
L’illusionedi fare qualcosache giustifichilo scopo dellenostre azioni.
Chi guarda lontano sa che unaè la spiaggia della sofferenza,sacca di lacrime senza volto.Chi guarda lontano sa che la città
Era solo ieri quando,il mio domani era ancora lontano.Era solo ieri quando,amavo il domani,
Morire soloall’improvvisosenza un commiatosenza un sorrisotendendo le braccia
Il tuo sorriso di bambino feliceillumina la mente invasa da grigi pensieri.È grande la forza che sprigionadal tuo piccolo essere,testimone del mistero della vita.