Avevo paura di affrontarmi, così il muro d’ombra si alzava tra me e me,
Voriopinta farfalla che tra i fiori del mio balcon vagava, rapida colsi.
Un’altra sera di lucciole e baci. Di altro non ho bisogno stasera.
Sei comparsa al portone In un vestito rosso Per dirmi che sei fuoco Che consuma e riaccende.
Dolore che non ha mai fine il continuo singhiozzo d’un’anima ribelle a ciò che il cuore respinge
Impetuoso il vento spazzò via le nubiora sereno è il cielo e l’aria così tersada poterne assaporare la purezza
Quando il letto accoglie il corpo mio stremato il sogno vola libero
Mani sapienti e amorose trasformano morte conchiglie e spezzati coralli in finissime sabbie dal colore rosa.
Antonio Roquentin si crede un mostro, è in delirio. Nel suo diario scrive che se chiedesse aiuto ai poeti
C’è una lunaCalma e senza aloneUna luce-nottePer pensieri da insonne
Cerco parole per un dire che non ha parole,un sole pieno che ti spacca il petto
Una vita che nascedai primordiscivola nel tempogalassie di stelle d’intorno…
Il palmo chiaro il dorso nero della stessa mano, tua e mia, fratello.
O cielo, cielo, ti vedrò nei sogni.Non sarà mai che tu divenga tenebra
Eravamo ragazzi e volevamo conquistare le cime per la foto a braccia alzate, con le dita a segnare, in sequenza, l’altezza.
Come un prete che più non crede, ma zelante Usa ancor parole che gli furono sante, E governa i suoi fedeli in adorazione
Se presto, oggi, adesso, chiudessi la partita con la vita, ricca me ne andrei del Nulla che mi porto appresso.
L’eternità racchiusa dietro gli occhi d’ogni uomo s’intreccia profondamente con trama di mia vita
Usa la notte per costruire il giorno Usa la musica per aumentare il silenzio Usa la vita per preparare la morte
Un volto amico su i tuoi passi, ti taglia la strada e tutto si illumina.