Come può libero sogno violare mia libertà?
La vita è l’arte dell’addio: è lunga l’arte dell’addio per imparare ad accettarlo
Dove sono i tamburi e le trombe dove sono i violini e le viole, chitarre e bandòle, dove sono i cantori
Mio amore fiorito come amore proibito braccia collassate attraverso momenti segreti.
Ma lì, dove s’inventano i sogni, Diversi per entrambi non bastavano, Uno noi ne vedemmo, ma di una forza,
Visitivano parrocchie e poderi sulla pianura d’Arcinazzo. Gli dissero che Graziani razzolava lì vicino.
Non ci sarà nessuno a casa, tranne il crepuscolo. Il solo giorno invernale in un trasparente
Sui miei quaderni di scolaro Sui miei banchi e sugli alberi Sulla sabbia e sulla neve
Così il tuo volto mi si dissolve e scompare in me come orizzonte, da cui bisogna allontanarsi. La tua voce,
Il sole è così alto che il suo calore sembra scendere dal cielo come la pioggia di fuoco.
Strada spoglia e lucente divenuta viale ombroso Sole cadente alle spalle
Erranti raggi di quel vivido sole, non sapevamo di averlo nel sangue, quel sole,
Era importante allora girare tutti i negozi di animali in cerca di una tartarughina
Dov’è finita la promessa che ho fatto Al giovane scrittore Che chiedeva solo il mondo
Provare a ricordare Quando entrare E trovarti Quando non è Mai successo
Così piccola che potrebbe abitare in un verso Somigliante a una Zingara
Nessuno appartiene alla rosa tranne il suo sciogliersi nella mano di un triste amante
Dice no con la testa Ma dice sì con il cuore Dice sì a ciò che ama Dice di no al professore
Questo mondo non è come speravi. Ti vieteranno pian piano di giocare perfino,
Abbandonato il capo reclinato respiro la prima voluta e il passato che torna
La lama vicina, l’acqua che cola. Il gatto che dorme nella roba sporca
Ho scritto per te tante parole Senza mai arrivare a comporre
Pensieri che vagano incerti nella mente oscurata da stanchi messaggi