Or ch’è seralasciatemi sognar primavera
Viviamo, mia Lesbia, e amiamo e ogni mormorio perfido dei vecchi
Non inginocchiarti davanti a me amico Il tempo tra di noi s’è inginocchiato
Quella sensazione lì quel sento di malinconico di sottile
Crudele amore percorri l’autunno; nei cui capelli l’ultimo fiore,
“Voglio venire a parlare Di come la Chiesa si deve spogliare”
Perché merito tanto sole? vedo la luce poggiata sul tetto dov’è l’anomalia?
Avevo sedici anni, e m’innamorai della bella Potùla, la bimba;
Dèi di tutto il mondo unitevi! Fondate un partito con un unico cuore e fegato
La pioggia ha scritto una poesia che si avvolge sul volto nascosto del mare e la notte vestita di stracci
Se la vita sapesse il mio amore! me ne andrei questa sera lontano.
Tu, di dove sei? Io sono italiano. Sì, ma chiedevo per la tua cittadinanza?
Nella casa bianca i figli che non ho avuto giocano nel giardino fiorito
L’epopea della storia attende d’esser scritta su quel foglio bianco che da ore osservi chiedendoti
(Catania 10 agosto 2013) Morire affogati A una bracciata dall’approdo
a Giorgio – 13 agosto 2013 Dopo aver percorso boschi e Appennini e strade bianche e d’asfalto