M’illumina l’amore ma temoquesta luce che diventa fuoco.
Nella notte azzurra Roma s’è addormentata. E’ sorta la luna e l’ha conquistata, E la città dormente deserta – maestosa, Ha colmato della sua gloria silenziosa…
Ogni aurora (ci dicono) congegna meraviglie capaci di piegare la sorte più ostinata; ci sono impronte d ‘uomo sul suolo della luna e l’insonnia devasta i secoli e le miglia.
Quel giardino pieno di fiori con quell’erba, quel senso d’abbandono, quel giardino con pochi fiori,
Il bosco,armeggiare di rumoridi chi lo abita nel silenzioe nel fragore della vita quotidiana.
Tante paroleSenza avere parolePer dire della brinaBaciataDal primo sole.
Sul tuo cuorecomprimo il mioE come un bimbosorpresoin mezzo a un sognoparlo d’amore.
Immersa nel sommesso fruscio di foglie verdi spruzzi di faggi centenari testimoni
Marx non era poi così cretinopredisse le virtù di Coccolinola merce, scrisse, dominerà l’uomo.
Disse il cardellino all’usignolo che se ne stava muto:“Peccato che canti poco”. L’usignolo rispose arguto:“Ciò che la natura mi ha dato, eseguo fedelmente.Meglio poco, ma bene, che molto e assai
No, che non sono morti. Li cacciammo dai ruderi dei templi, dai frantumi di statue ed are; ma vivono ancora.
Di’ quel che il fuoco esita a direSole dell’aria, luce che osa,e muori d’averlo detto per tutti.
Quante strade deve percorrere un uomo prima di poterlo chiamare un uomo e quanti mari deve navigare una bianca colomba prima di dormire sulla sabbia
≪Al veder pien di tante ville i colli par che il terren ve le germogli, come vermene germinar suole e rampolli ≫.
Ascoltare il silenzio attraversarlo sugli accordi della tua chitarra
una sedia e null’altrobuio puro intornonessuna scenasolo me e la sedia
Camminare sull’erba fredda, in una notte fredda. E avere il cuore caldo e sentirsi intatto,
Pensa prima di agire, ché non si compia una sciocchezzaè proprio infatti di un uomo mediocre fare senza ragione;tu, fai ciò di cui non avrai motivo di pentirti.Non compiere quello
….Ci appelliamo su questa terra per conto delle persone sfinite, per avere chiavi adatte alle porte, stanze con le finestre, pareti senza muffa,
Girasole assetato di lucealla ricerca del solenei tuoi occhi.Chino il capo smarritoquando tu non ci sei.
E se ti dico “bella” (Matera, che dalle ombre sfolgori) non è questa una parola che imprigiona l’ebbrezza di una stella un profumo che confonde,
Nel corso di una vita sei morto quattro volte. Non potrai morire ancora una volta.
Apro le mani al vento che turbina pazzo fra scomposti pensieri e lucidi specchi ingannevoli,
La luce splende gioiosaPiù ardenteEd ogni momentopassato e futurodiviene presente.
Antica bimba reincarnata vestale pianta di altri lidi in palude amara Piegata la natura
Che io pensi o noil nuovo giorno si alzaviaggiando nell’universoin cerca del creatore.
il corpo mioe l’ingenuità di crederlo meche questo corpo intornofin da quando credetti d’essere luigià sapeva vivere di suo