Castro de Volsci in viaggio tra l’artigianato della Ciociaria
Vi portiamo da vent’anni in giro per i borghi e continueremo a farlo. Ma i borghi sono fatti di persone e oggi vogliamo raccontarvi di Castro dei Volsci partendo dalle persone, che lo rendono un luogo speciale.
Lei si chiama Lucia, è la mente e il cuore dell’associazione La Scarana.
È un’antropologa, con la passione dello studio sulle tradizioni locali che negli anni ha ben raccontato nel Museo di Castro dei Volsci e in quello di Vallecorsa. Lucia, ciocara doc, ama l’artigianato ed è da questo che prende anima il suo progetto, perchè è attraverso l’artigianato che si preservano le radici della storia. Il nostro sarà dunque un percorso tra la storia e l’artigiano di Castro de Volsci.
Parcheggia la tua auto e raggiungi a piedi Via Civita, la stradina che corre lungo le mura che chiudevano un tempo il paese, oggi come nel medioevo, qui sono tornate a vivere le botteghe artigiane dedicate agli antichi mestieri.
Paolo, il tessitore dalla presenza surreale che si nutre da mane a sera, del ritmo del suo telaio. È lui ad aver riscoperto il valore della ginestra. La raccoglie tra i Monti Ausoni che fanno parte del Parco regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, la bolle, la filaccia, la carda, la fila con un filaio del 1600, la tesse. Ottiene così un tessuto traspirante, anti batterico termo regolatore. Ecostenibile. Praticamente una magia!
Poi c’è Luca, il falegname, la sintesi perfetta tra arte e praticità. Recupera le vecchie doghe di botti di castagno e rovere e vi realizza elementi di arredo. Da un materiale antico, che lui reinterpreta in chiave moderna, crea lampade, porta cellulari, porta riviste e molto altro ancora, da scoprire lungo il nostro viaggio a Castro de Volsci!
Poi c’è l’orafo Augusto, l’uomo della tradizione.
Realizza il gioiello principe della Ciociaria, l’orecchino reso famoso dalle balie. Si compone di tre parti: una arrotondata e cava, a forma di semiluna che simboleggia l’utero. Sotto vi è saldato un disco forato che rappresenta la comparsa del menarca. La terza parte è il “martelletto” ovvero il simbolo fallico che si unisce all’orecchino quando la donna si sposa. L’orecchino è l’elemento propiziatorio della fertilità.
Continua a camminare lungo la Via Civita, c’è Martina l’artista pura. In tutto ciò che fa tira fuori la vena creativa. Lei è la ceramista del gruppo. Per essere precisi è una rakuista. Lavora con la ceramica Raku, un tipo di ceramica particolare per il rapporto d’interazione con terra, acqua, fuoco e aria. Se entri nella sua bottega, non andrai mai via a mani vuote!
Rina, Silvana e Mariarosaria sono le tre ricamatrici! Insegnano i punti di ricamo della tradizione ciociara. Fanno i punti sfilati, il punto pieno, i punti del chiacchierino. Una cosa complicatissima! Insegnano a fare gli orli delle federe e a fare il corredo. Le loro allieve hanno dai 16 ai 60 anni! C’è posto per tutte e tutti!
Rina è la più comunicativa, Silvana la formichina laboriosa e Mariarosaria l’artista, non si può non conoscerle!
Eugenio è il gentlemen del gruppo, la sua bottega è lì, la vedi, ma come no, non lo senti l’odore del cuoio? È lui che lo lavora. Dai portachiavi ai gioielli. Wow!
Poco più in là c’è Rita, la pittrice che ti farà battere il cuore con i suoi acquerelli pieni di poesia, i suoi sassi dipinti…
Eleonora è la sarta dal cucito creativo. Ricicla tutti i pezzi di stoffe che trova. Crea, disfa, inventa… tutto in stile molto Shabbi shic.
Rossana e Sara ti aspettano invece con le bontà gastronomiche locali! Da loro c’è il Self-Sandwich, il panino fai da te!
Franco produce vino locale con le tecniche tramandate dal nonno. Il suo Trerus è una vera bontà da provare!
Lucia è il cuore di tutto questo. Ti aspetta a Castro de’ Volsci.
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