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CASTRA ALBANA

Settembre 12
18:15 2024

Il Parco Regionale Castelli Romani ha organizzato una visita ai Cisternoni presso Albano Laziale in data 7 settembre 2024 con visita guidata. Settimio Severo costituì tre Legioni Partiche da utilizzare contro i Parti (odierna Iran). Secondo le fonti, la Legio Secunda Parthica si distinse per coraggio, dedizione, etc. all’imperatore Settimio Severo. Costruito il Castrum nel 202 d.C. (attualmente posto al Centro storico di Albano Laziale), in asse con la Via Appia (caserma militare) e presso il limes di Roma (a Roma non si poteva entrare armati), la legione aveva due funzioni: legione contro i Parti e a difesa dell’imperatore. Introdotte le famiglie dei legionari  (la legione stanziò per venti anni), essa era composta da 6.000 legionari provenienti dalla “Tracia, Italia, Pannonia e Dacia”, etc. Col tempo, il Castra Albana, realizzato con mura (in peperino),  torri (quadrate e circolari), porte (presente ancora la Porta Pretoria e la Porta Principale sinistra realizzate a tre fornici), terrazzamenti (in “opera quadrata in peperino”, in numero di tre con egual numero di cisterne), terme, Anfiteatro, edifici (realizzati in opera listata) divenne il paese di Albano Laziale. I legionari (Genius) e gli architetti (Praefecti Fabrum) della legione costruirono anche la grande cisterna, detta “I Cisternoni”, all’interno e per l’approvvigionamento idrico del castrum. Tale cisterna fu costruita con materiale di risulta per una capienza di circa 10.000 metri cubi di acqua, che i legionari periodicamente svuotavano per pulirla. Un cartello descrittivo posto nei pressi dell’entrata recita: “trapezoidale, con i lati lunghi di 48 e 45, 5 metri, quelli corti di circa 29 e 32 metri, è scandita in 5 navate da 36 pilastri. La struttura è in parte scavata nel banco naturale di tufo, il peperino (Lapis Albanus), in parte realizzata in muratura con due diverse tecniche, che distinguono probabilmente due diverse fasi: l’opera mista di reticolato e laterizio e l’opera laterizia, utilizzata principalmente per i pilastri.” Le volte sono a botte, fu originariamente alimentata dall’acquedotto denominato Cento Bocche” e in seguito anche da Malafitto Alto, sorgenti della conca craterica del Lago di Albano, ha una superficie totale che ammonta a “mq 1.436,50” e si accede dall’antica entrata attraversando 31 gradini al di sotto del piano terra. In riferimento alla legione, essa era formata da una fanteria suddivisa in coorti e centurie e da fanti a loro volta suddivisi in “Hastati, Principes, Triarii” e Auxilia. La testuggine era formata dagli Hastati in prima linea da formare un “murus” (utilizzavano l’hasta e lo scutum), dai Principes che erano posti al centro della legione (utilizzavano il giavellotto e la spada) e dai Triarii che erano i veterani (corpo di riserva) e comandata dal Legatus Legionis che prese il nome di Praefectus Legionis sotto gli imperatori. Vicino al Castra c’era anche la necropoli dei legionari.

Foto: ricostruzione ipotetica del Castra Albana, presso il Museo di Albano Laziale, realizzato nell’antico edificio termale costruito dall’imperatore Caracalla.

 

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