Castel Gandolfo: spettacolo nella Sala Teatrale Toni Ucci, ricordando Gabriella Ferri
Un gioiellino di teatro, il più piccolo d’Italia a Castel Gandolfo, ha accolto il 3 novembre un pubblico d’élite, per la seconda replica di una rappresentazione dedicata a una cantante, ammirata e rimpianta per la sua bravura, umanità, originalità e grande capacità di donare emozioni: ricorre quest’anno il ventesimo anniversario della sua scomparsa e con grande affetto, il pensiero va a lei, clownesca, straordinaria regina della canzone popolare romana, Gabriella Ferri.
Gli spettatori hanno potuto apprezzare “Gabriella (nata a Testaccio)”, vivace e dinamico spettacolo musicale scritto, diretto, recitato e sottolineato con la sua chitarra da Sandro Scapicchio, magistralmente cantato e interpretato da Assy Serafini, una voce straordinaria e intensa che ha reso coinvolgente e trascinante il repertorio dei brani più famosi della cantante testaccina.
Un’ora e trenta d’intrattenimento, durante il quale Gabriella Ferri è stata presenza invisibile e travolgente, incorporea ma tangibile, attraverso le sue canzoni più famose: sullo schermo le immagini di una Roma popolare di un tempo e in molti ci si aspettava quasi di veder apparire la protagonista sul Lungotevere o tra i vicoli di Trastevere, grazie alla voce narrante accompagnata dalla chitarra di Scapicchio, e le intense interpretazioni di Assy Serafini, mentre la vita e la professionalità della grande interprete romana erano filo conduttore della serata.
Ricostruita la sua vita, i suoi esordi e le sue amicizie con Luisa de Santis con la quale creò il duo – Luisa e Gabriella -, dopo la gavetta nei cabaret, le sue presenze in televisione con Mike Buongiorno; le esperienze musicali dirette e non con Renato Zero, Califano, Dalla…
Si è attraversata una Roma popolare legata al folclore, alle tradizioni, a una modernità, non sempre facile da accettare tra innaturali tratti di trasformazione a impersonale metropoli: la voce dei due interpreti sul palcoscenico castellano, molto ha reso la bravura e la fragilità della straordinaria Gabriella, così volitiva ed energica, quanto intimamente delicata e vulnerabile.
La serata è volata, non sono mancati riferimenti di Scapicchio alle sue esperienze legate alla Ferri, quel sogno di averla spettatrice a un suo spettacolo, svanito con il tragico epilogo della sfortunata interprete.
La vita porta a imprevedibilità che ci sfiorano e lasciano traccia. Ma ecco la tenacia e la voglia di reagire del popolo romano: si è chiusa all’insegna della vivacità di un pubblico coinvolto questa deliziosa serata, nella quale il giusto equilibrio di tempo e bravura hanno lasciato in tutti noi una grande soddisfazione nell’applaudire il passato e il presente, la dinamicità di quanto proposto, la gratitudine per l’accoglienza di chi ci ha accolti con garbo e cortesia al Toni Ucci.
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