CASTEL GANDOLFO: LOLITA LOBOSCO PRESENTATA DALLA SUA AUTRICE GABRIELLA GENISI
Il Vicequestore Lolita Lobosco a Castel Gandolfo: a lungo ne ha parlato Gabriella Genisi, autrice e ideatrice della figura del Vicequestore più famoso d’Italia, personaggio televisivo che ha tenuto incollati davanti allo schermo molti telespettatori. Ambientato a Bari Vecchia, con la musicalità del dialetto pugliese, lo sceneggiato ha riscosso un grande successo, anche grazie alla bravura della protagonista, interpretata dalla sensuale Luisa Ranieri e dalla coesa squadra di tutti gli altri interpreti.
L’accoglienza nell’Aula consiliare il 22 marzo è stata festosa e coinvolgente, a cominciare da quella del Primo Cittadino Alberto De Angelis, presente con il Vice Sindaco Cristiano Bavaro, Francesca Barbacci Ambrogi, Assessore alla Cultura, coadiuvata da Giulia Agostinelli che ha intervistato la scrittrice, gli Assessori Sara Lumaca, Tiziano Mariani e la Consigliera Emanuela Cerino.
Un gancio castellano, la signora Teresa, amica di lunga data con la Genisi, ha favorito l’iniziativa, organizzando l’incontro nel suo borgo cittadino, con i responsabili comunali alla cultura.
Molto alla mano, con grande simpatia e familiarità l’autrice ha raccontato che lo spunto creativo le venne tempo fa leggendo le storie sui libri di Andrea Camilleri, con l’indimenticabile commissario Montalbano: decise così di creare un alter ego al femminile, facendo in modo che non l’aspetto fisico che comunque è notevole e di grande fascino, ma la bravura, l’intelligenza, la voglia di emergere con le proprie forze fossero le forze propulsive del nuovo Vicequestore Lobosco, alla quale quasi per sottolinearne ironicamente la prestanza fisica che tuttavia è ininfluente rispetto alla bravura nel suo lavoro, ha dato il nome di Lolita. La bellezza e la grinta del personaggio hanno comunque una figura reale, una Commissaria a Monopoli sua amica, dalla quale la Genisi ha tratto spunto anche per il nome, oltre che per il temperamento e la personalità: Letizia La Selva.
La figura della protagonista dei suoi libri rompe gli schemi, è l’esaltazione della femminilità al di là della moda degli anni ’80 che mascolinizzava gli aspetti fisici: non ha bisogno di abiti maschili, Lolita, è brava, abile e donna, con tutte le sue debolezze, imperfezioni, incertezze anche nel campo sentimentale… così nel tempo l’autrice la fa crescere, maturare dimostrando a tutti che la bellezza non è un demerito, anzi.
La grande svolta nel campo televisivo è avvenuta grazie a un articolo scritto da Francesca Comandini che descriveva questo personaggio in un articolo intitolato la commissaria Montalbana.
L’incontro con Luca Zingaretti, colpito proprio da questo pezzo giornalistico ed ecco che la Lobosco è diventata un personaggio in carne e ossa, interpretato dall’affascinante Luisa Ranieri. Una grande emozione, ricorda la Genisi, osservando come gli sceneggiatori hanno saputo ben costruire tutto il resto, lavorando anche sul territorio che già nei libri è rivolto al sociale, con tematiche reali. E l’uso del dialetto, nello sceneggiato è una musicalità che arricchisce e dona vicinanza all’anima del territorio, così come pure i profumi, gli odori, i sapori…
Numerosi gli interventi dell’affollata platea verso la quale Gabriella Genisi ha dimostrato grande disponibilità, rispondendo a interrogativi e sottolineando osservazioni. E’ volato il tempo e il congedo finale ha lasciato nell’aria una promessa, strappata dal Sindaco già in apertura dell’incontro: chissà, forse vedremo la nostra Lolita indagare nel territorio dei Castelli Romani…
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento