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Castel Gandolfo celebra i 200 anni della prima cassetta postale

Castel Gandolfo celebra i 200 anni  della prima cassetta postale
Novembre 23
15:26 2020

Dal 1820 installata nella piazza centrale del borgo castellano

 

CASTEL GANDOLFO – Nella piazza principale del borgo di Castel Gandolfo, lì dove si possono ammirare il Palazzo Pontificio progettato da Carlo Maderno, la pontificia collegiata di San Tommaso da Villanova e la fontana – entrambi progettate da Gian Lorenzo Bernini, su commissione di Papa Alessandro VII – guardando bene sul muro tra il Municipio e la Posta c’è una buca delle lettere.

Come recita la targa, posta poco più in alto, è la prima buca delle corrispondenze del mondo. Fu realizzata nel 1820, dopo che il 23 novembre di quell’anno il Consiglio Municipale di Castel Gandolfo approvò – con 11 voti favorevoli e 3 contrari – il suo progetto di realizzazione, come testimoniato dalla delibera oggi conservata nel Museo storico della Comunicazione che si trova nel palazzo del Ministero dello Sviluppo Economico nel quartiere Eur di Roma.

A proporre la realizzazione della prima cassetta della posta ai priori di Castel Gandolfo fu il consigliere Antonio Jacorossi, poiché all’epoca la consegna della posta avveniva con qualche difficoltà.

A Castel Gandolfo, così come in altri centri, la corrispondenza non arrivava direttamente in paese, ma nel vicino centro di Albano Laziale. Lì lettere e pacchi giacevano in attesa che un incaricato (pagato 1/2 baiocco a lettera) passasse a ritirarle. Una volta che la corrispondenza veniva ritirata, c’era un problema anche nella consegna, poiché la persona incaricata non sapeva né leggere né scrivere e aveva difficoltà a recapitare la posta ai giusti destinatari.

Fu così che, da un problema sui tempi e le modalità di consegna della posta, nacque la soluzione di Jacorossi: la prima cassetta della posta.

“Castel Gandolfo è uno scrigno ricco di bellezze uniche e di avvenimenti che si intrecciano con importanti eventi di portata storica e risonanza internazionale. Penso per esempio agli studi che Guglielmo Marconi fece qui nella nostra città, ospite nel Palazzo Pontificio, dai quali nacquero la radiofonia e la moderna telefonia o a quella geniale intuizione che ebbe un consigliere del Municipio castellano nel 1820 che portò alla nascita di una delle prime buche della corrispondenza. E proprio quest’anno qui a Castel Gandolfo siamo onoratissimi di poter celebrare il bicentenario di questa cassetta postale, anche con uno speciale annullo filatelico che abbiamo richiesto a Poste. Da allora la cassetta ci fa compagnia nella nostra piazza del borgo rendendola ancora più preziosa, insieme alle tante testimonianze storiche, architettoniche e artistiche, dai Papi alle realizzazioni del Maderno e del Bernini”, commenta Milvia Monachesi, sindaco di Castel Gandolfo.

Questa mattina, 23 novembre 2020, in occasione della celebrazione del bicentenario si è tenuta in piazza della Libertà una piccola cerimonia di inaugurazione durante cui è stata scoperta una nuova targa commemorativa posta dall’Amministrazione la quale, attraverso un codice QRCode realizzato da La Musa Mosaici di Castel Gandolfo, permetterà a cittadini e turisti di inquadrare con lo smartphone la targa e accedere direttamente alle notizie storiche sulla buca della corrispondenza.

Una storia che narra di innovazione, che va conservata e tramandata alle nuove generazioni, e proprio a questo passaggio di consegne è dedicato anche il video – realizzato dal Comune in collaborazione con la web agency Eccolo Marketing e con la gentile partecipazione di Ettore Abbatini e della piccola Mavi – che sarà visibile sul sito istituzionale del Comune e sulla pagina Facebook ufficiale “Comune di Castel Gandolfo”. Un breve racconto che, giocando sulla parola chiave “evolversi” e attraverso un dialogo tra una bambina e un anziano del paese, fa incontrare due generazioni diverse che trovano un punto d’unione nella necessità di doversi evolvere per stare al passo con la realtà. Oggi come nel 1820. Infatti l’episodio che l’anziano racconterà è nient’altro che un bisogno dell’epoca di evolvere e quindi inventare la prima cassetta postale.

 

 

 

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