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Castagne, piatti tipici e un grande falò: così fa festa il borgo di Canterano

Castagne, piatti tipici e un grande falò: così fa festa il borgo di Canterano
Ottobre 27
09:50 2016

Intorno al grande falò acceso in piazza si andrà avanti a oltranza, come in ogni festa paesana che si rispetti. D’altronde a Canterano la Sagra della Castagna rappresenta l’appuntamento conviviale per eccellenza, con il fuoco preparato per le caldarroste che scalderà l’atmosfera e per un intero fine settimana riunirà tutti intorno a sé, come faceva un tempo il caminetto della casa dei nonni. E così anche quest’anno, sabato 29 e domenica 30 ottobre, familiarità e convivialità saranno le parole d’ordine nel piccolo gioiello incastonato sotto gli Appennini in provincia di Roma, che darà il benvenuto al mese di novembre con i piatti tipici della stagione e della tradizione contadina.

Le castagne, innanzitutto, che nelle terre dell’Alta Valle dell’Aniene hanno rappresentato per tanti secoli una delle fonti primarie di sostentamento; “il cereale che cresce sull’albero” è il soprannome che da queste parti meglio si addice a questo frutto della terra, che nelle sue innumerevoli varianti di preparazione ha avuto la stessa valenza del riso e del pane. All’interno di un comodo stand al coperto si potranno gustare le caldarroste insieme ad altre delizie locali come la “pizza de raniturcu” condita con broccoli e salsiccia, la pasta e fagioli e il dolce di castagne, con il corposo vino rosso della zona che legherà tutti questi prelibati sapori. Tra spettacoli musicali e folcloristici, lo stand gastronomico sarà aperto sabato a pranzo e domenica dall’ora di pranzo in poi, finché l’ultimo visitatore non avrà lasciato Canterano, un borgo dal fascino magico abitato da meno di 400 persone che nel giorno della Sagra apre le sue porte ai golosi provenienti da tutto il Lazio e non solo per mettere in mostra il meglio della propria gastronomia.

Il paese è immerso in un territorio dalle origini antichissime le cui radici affondano nella popolazione dei Pelasgi, nomadi provenienti dalla Mesopotamia che, passando dalla Siria, si stabilirono sulle coste laziali fino alle alture della Valle dell’Aniene. Partendo da Canterano, inoltre, è possibile visitare nell’arco di pochi chilometri i monasteri di San Benedetto e di Santa Scolastica, Subiaco, il Monte Livata e il Monte Pillone. Da un lato, il paese si affaccia sulla conca dell’affluente del Tevere, e lì è possibile ammirare dall’alto i monasteri di San Benedetto e di Santa Scolastica, oltre al maestoso Monte Livata; nelle giornate in cui il cielo è più limpido, è possibile scorgere la parte bassa di Subiaco, quella alta di Cervara e ancora il Monte Pillone. Canterano è circondato inoltre da una natura incontaminata con boschi ricoperti di castagne e grandi terrazze coltivate a viti, olivi, e nocciole: un paradiso naturale che in questo periodo si veste degli spettacolari colori tipici della stagione autunnale.

Info
Data – 29/30 ottobre
Luogo – Canterano RM

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