Cassette nido nel bosco, un rifugio sicuro per cinciarelle e cinciallegre
Nidi di Cinciarelle e Cinciallegre
Fotografie di Riccardo Caldoni
Il bosco ci riserva tante sorprese in tutte le stagioni, soprattutto nella stagione primaverile quando tutti gli animali che lo popolano, in particolare molte specie di uccelli, si mettono all’opera per creare un nido adatto a proteggere i propri piccoli. È questa una delle stagioni migliori per fare birdwatching, perché oltre agli uccelli stanziali possiamo assistere al ritorno di quelli migratori.
La primavera si può definire la stagione dei nidi, proprio per questo durante i controlli delle cassette nido posizionate all’interno del Parco dei Castelli Romani per il monitoraggio del Moscardino, i naturalisti dell’Ente, hanno trovato nidiate di cinciarelle e cinciallegre. Tanti piccoli batuffoli colorati, cinciallegre in cova, pulcini appena nati e affamati.
Uno spettacolo per gli occhi e per il cuore, vedere questi simpatici uccellini dal piumaggio colorato e dall’indole vivace, ancora accuditi in un rifugio ben protetto dai genitori, nell’attesa di spiccare il volo per conoscere e conquistare il loro habitat naturale.
Cinciarelle e Cinciallegre, pur essendo due specie simili, si riconoscono per alcune differenze nel colore e nel carattere. Le prime caratterizzate da colori sgargianti che variano dal blu al giallo e dal verde al bianco, sono leggermente più piccole delle cinciallegre e mostrano colori più intensi. La cinciallegra, di dimensioni maggiori, al posto della colorazione blu o azzurra della nuca, possiede un vistoso nero, che si protrae fin sulla fronte e fin sotto gli occhi, lasciando solo le gote bianche. Anch’essa possiede una tonalità gialla nella parte inferiore ma, a differenza della Cinciarella, questa viene attraversata da una linea nera che dalla gola arriva quasi fino all’inizio della coda.
Si tratta di due specie molto intelligenti, che durante la fase di apprendimento giovanile fanno esperienze con tutti i tipi di materiali che trovano, sia naturali che artificiali. L’abilità appresa con il becco servirà a renderli esperti cercatori di insetti e di altre possibili fonti di cibo.
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